Concerti 2018 – 21 gennaio

22 Gen

Direttore Riccardo Chailly
Pianoforte Benjamin Grosvenor
Dmtrij Šostakovič
Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk
Suite dall’opera op. 29a
Edvar Grieg
Concerto per pianoforte e orchestra in la min. op.16
Pëtr Il’ič Čajkovskij
Sinfonia n. 4 in fa min. op. 36

8 Risposte to “Concerti 2018 – 21 gennaio”

  1. L.J. gennaio 23, 2018 a 12:58 PM #

    Molto godibile Grieg.
    Il resto da dimenticare.

  2. Zio Yakusidé gennaio 24, 2018 a 12:51 PM #

    orripilante quarta, piatta, scialba, noiosissima e con un orribile suono
    davvero non so più che pensare di questo direttore che sembra aver perso tutto: è ormai divenuto (non lo era, una volta) un grigissimo routinier. Peccato, davvero.

    • LucaB. gennaio 24, 2018 a 4:26 PM #

      Concordo con i precedenti interventi. Venti secondi dopo la fine del concerto, in galleria c’era già la coda per ritirare i cappotti. E la Filarmonica, ahimè, sta partendo per la tournée in Europa con questo direttore…

  3. javo gennaio 25, 2018 a 7:16 PM #

    devo dire che durante la Quarta ero quasi in pena. ho avuto l’impressione che non funzionasse per niente la chimica tra direttore e orchestra. a questo punto sarebbe meglio che si separassero consensualmente. se questo è l’esito dopo tre-quattro anni di lavoro comune… avanti il prossimo.

  4. Zio Yakusidé gennaio 26, 2018 a 10:32 am #

    sono concerti come questi che allontanano dalla musica, interminabili momenti di nulla…
    nulla comunica la musica, nulla comunica il direttore, nulla “passa” dagli orchestrali al pubblico; così diretta ed eseguita qualsiasi opera perde di significato ed il presentarsi ad un concerto diviene stanco rituale.
    Comprendo benissimo (e non pretendo) che tutte le serate siano memorabili e che rimangano scolpite nella nostra memoria di ascoltatori, ma davvero lunedì sera si è toccato il fondo

  5. Ninci gennaio 31, 2018 a 12:49 PM #

    Non capisco come un direttore che, sino all’ultimo concerto che ha fatto a Lipsia, è stato osannato da un pubblico di gusto sopraffino e che ha visto passare dal podio del Gewandhaus, anche nel periodo comunista, direttori di grande livello, si sia mutato improvvisamente, appena arrivato a Milano, in una mediocrità oscena e irrimediabile. Non voglio fare polemiche, ma vorrei semplicemente capire.

    • Gio’ gennaio 31, 2018 a 10:41 PM #

      anche per me è un mistero. molti suoi cd del passato sono apprezzabili (mai geniali, tuttavia), ma ormai dal vivo è qualcosa che va dal palloso all’irritante.
      personalmente sono comunque troppo giovane per averlo sentito dal vivo prima di questo periodo scaligero. non so quindi esprimermi in maniera comparativa. so che quel che sento è veramente, come detto da altri, “nulla”.

  6. javo febbraio 4, 2018 a 12:24 PM #

    OT

    ottime notizie per l’Italia dagli opera awards 2018.
    su 6 direttori finalisti 2 sono italiani: Daniele Gatti e Fabio Luisi.
    premiazione in aprile a Londra.

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