Archivio | settembre, 2017

Tamerlano

12 Set

Dal 12 Settembre al 4 Ottobre 2017
Georg Friedrich Händel
Opera in tre atti
Libretto di Nicola F. Haym da Agostino Piovene

Orchestra del Teatro alla Scala su strumenti storici
Nuova Produzione Teatro alla Scala

Durata spettacolo: 4 ore e 15 minuti inclusi intervalli

Direttore
Diego Fasolis
Regia
Davide Livermore
Scene
Davide Livermore e Giò Forma
Costumi
Mariana Fracasso
Lighting Designer
Antonio Castro
Video
Videomakers d-Wok
CAST
Tamerlano
Bejun Mehta
Bajazet
Plácido Domingo (12, 19, 22, 25, 27 sett.)
Kresimir Spicer (30 sett.; 4 ott.)

Asteria
Maria Grazia Schiavo
Andronico
Franco Fagioli
Irene
Marianne Crebassa
Leone
Christian Senn
Tamerlano di G.F. Haendel sarà trasmesso in diretta radiofonica su RaiRadio3 il 12 settembre.

L’OPERA IN POCHE RIGHE
Tra le novità più importanti della scorsa Stagione spicca la nascita di un complesso barocco in seno all’orchestra scaligera sotto la supervisione di uno specialista come Diego Fasolis. Banco di prova è stato Il trionfo del Tempo e del Disinganno, oratorio in forma scenica cui nel 2017 fa seguito una delle grandi opere di Händel: Tamerlano, scritta per la Royal Academy of Music nel 1724 ed eseguita per la prima volta al King’s Theatre lo stesso anno. L’opera porta in scena la competizione amorosa del re dei Tartari e del suo alleato Andronico (rispettivamente Bejun Mehta e Franco Fagioli, due dei grandi controtenori del nostro tempo, entrambi al debutto scaligero) per Asteria (Maria Grazia Schiavo), figlia del prigioniero imperatore ottomano Bajazet (Plácido Domingo, che ritorna al registro tenorile).
La produzione segna il debutto scaligero di uno dei più importanti registi italiani, Davide Livermore, manager e direttore artistico del Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia.

Sächsische Staatskapelle Dresden

12 Set

11 Settembre 2017
Direttore Christian Thielemann


Pianoforte
Rudolf Buchbinder
programma
Ludwig van Beethoven
Concerto n. 1 in do magg. op 15
per pianoforte e orchestra
Anton Bruckner
Sinfonia n. 1 in do min.

Hänsel und Gretel

6 Set

Engelbert Humperdinck
Progetto Accademia

Pantomima in tre quadri
Libretto di Adelheid Wette
(Edizione C F Peters Musikverlag. Urtext edition;
rappr. per l’Italia Casa Musicale Sonzogno
di Piero Ostali)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Coro di Voci Bianche e Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala
Solisti dell’Accademia di Perfezionamento per Cantanti Lirici del Teatro alla Scala
Nuova produzione Teatro alla Scala

Durata spettacolo: 2 ore e 10 minuti incluso intervallo

QUADRO PRIMO E SECONDO: 60 minuti / Intervallo: 25 minuti / QUADRO TERZO: 45 minuti
Direttore
Marc Albrecht
Regia
Sven-Eric Bechtolf
Scene
Julian Crouch
Costumi
Kevin Pollard
Luci
Marco Filibeck
Video Designer
Joshua Higgason

CAST
Hänsel
Anna Doris Capitelli (2, 6, 8, 21, 24 set.)
Dorothea Spilger (4, 16, 20 set.)
Gretel
Francesca Manzo (2, 6, 8, 21, 24 set.)
Sara Rossini (4, 16, 20 set.)

Peter
Gustavo Castillo (2, 6, 8, 21, 24 set.)
Paolo Ingrasciotta (4, 16, 20 set.)
Gertrud
Chiara Isotton (2, 6, 8, 21, 24 set.)
Ewa Tracz (4, 16, 20, set.)
Knusperhexe
Mareike Jankowski (2, 6, 8, 16, 21, 24 set.)
Oreste Cosimo (4, 20 set.)
Taumännchen
Céline Mellon
Sandmännchen
Enkeleda Kamani
Un’ora prima di ogni recita, per i possessori del biglietto, è prevista una
introduzione curata dal Professor Franco Pulcini presso il Ridotto dei Palchi
“Arturo Toscanini”.

L’OPERA IN POCHE RIGHE
L’Accademia Teatro alla Scala è una realtà unica al mondo: un’istituzione didattica con oltre 1.200 studenti, strettamente connessa con la vita artistica del Teatro, che permette a giovani provenienti di tutto il mondo di apprendere le arti e le professioni dello spettacolo e alla Scala di tramandare la sua tradizione. Negli ultimi anni la Scala ha investito sull’Accademia raddoppiando il numero degli allievi di canto e moltiplicando l’impegno dei Professori dell’Orchestra nell’insegnamento.
Ma soprattutto presenta ogni anno un’importante nuova produzione con orchestra e cantanti dell’Accademia guidati da un direttore e un regista di rango che lavorano con loro per un anno in una serie di workshop. Nel 2016 sono stati Adam Fischer e Peter Stein a costruire Die Zauberflöte con i giovani musicisti; nel 2017 il direttore Marc Albrecht e l’attore, regista e dal 2014 direttore della programmazione artistica del festival di Salisburgo Sven-Eric Bechtolf lavoreranno a una nuova produzione dell’incantevole Hänsel und Gretel di Humperdink.

Luciano Pavarotti, un capitolo di storia della Scala

6 Set

http://www.teatroallascala.org/it/luciano-pavarotti-un-capitolo-di-storia-della-scala.html

Luciano Pavarotti performs during the opening ceremony of the Torino 2006 Winter Olympic Games in Turin, Italy in February 10, 2006 file)

Di Mariomanias – Opera propria, GFDL, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5300558

Dieci anni fa, il 6 settembre 2007, si spegneva Luciano Pavarotti. La carriera scaligera del grande tenore dura quasi trent’anni, lasciando tracce memorabili di un percorso denso condiviso con altri giganti del canto, del podio e della regia. Nella ricorrenza, tutto il Teatro lo ricorda con gratitudine e commozione. Il Direttore Musicale M° Riccardo Chailly ha condiviso con Pavarotti un lungo percorso artistico che ha toccato autori come Rossini, Verdi, Puccini e Mascagni.
Il debutto di Pavarotti alla Scala è del 9 dicembre 1965: interpreta il duca di Mantova nel Rigoletto di Verdi diretto da Francesco Molinari Pradelli. Nella stessa stagione canta altre due opere: il 27 gennaio ‘66 è Rodolfo nella Bohème di Puccini diretta da Nino Sonzogno per la regia di Franco Zeffirelli, accanto all’amica Mirella Freni; il 26 marzo ’66 è Tebaldo ne I Capuleti e i Montecchi di Bellini al fianco di Renata Scotto e Giacomo Aragall, direttore Claudio Abbado. Con Bohème, uno dei suoi cavalli di battaglia, torna tra l’altro nel 1975 diretto da Georges Prêtre e nel 1979 diretto da Carlos Kleiber.
Il 26 febbraio 1968 debutta ne La figlia del reggimento di Donizetti (Tonio) con Mirella Freni, direttore Sonzogno. Il 31 maggio 1969 nella Manon di Massenet (Des Grieux) con Mirella Freni e Rolando Panerai, direttore Peter Maag.
Dell’8 dicembre 1970 è il debutto scaligero nell’Elisir d’amore di Donizetti (Nemorino), direttore Giuseppe Patanè. Con un’altra opera di Donizetti è in scena il 28 gennaio 1974: La favorita diretta da Nino Verchi con Fiorenza Cossotto e Piero Cappuccilli. I successivi sono ruoli verdiani: Rodolfo in Luisa Miller il 12 maggio 1976, direzione di Gianandrea Gavazzeni e regia di Filippo Crivelli, con Montserrat Caballé e Piero Capuccilli, e Riccardo in Un ballo in maschera il 30 dicembre 1977 – direzione di Claudio Abbado e regia di Franco Zeffirelli, con Shirley Verret, Elena Obraztsova, Piero Cappuccilli.
Il 15 marzo 1980 Pavarotti canta alla Scala per la prima volta la Tosca di Puccini (Cavaradossi), direttore Seiji Ozawa, con Eva Marton. Torna a Donizetti il 15 marzo 1983 con Lucia di Lammermoor (Edgardo), direttore Peter Maag, regista Pier Luigi Pizzi, al fianco di Luciana Serra. Il 7 dicembre 1985 apre la stagione con Verdi: è Radamès in Aida, direttore Lorin Maazel e regista Luca Ronconi, con Maria Chiara, Ghena Dimitrova, Nicolai Ghiaurov e Piero Cappuccilli sostituito nel corso della serata da Juan Pons. Altra inaugurazione di stagione con un titolo verdiano, il 7 dicembre 1992: Don Carlo diretto da Riccardo Muti con la regia di Franco Zeffirelli, insieme a Daniela Dessì, Luciana d’Intino, Paolo Coni, Samuel Ramey.
Certamente da ricordare le presenze di Pavarotti nelle esecuzioni della Messa da Requiem di Verdi: per la prima volta il 16 gennaio 1967, direttore Herbert von Karajan e solisti Leontyne Price, Fiorenza Cossotto, Nicolai Ghiaurov. Poi, oltre che in tournée con i complessi scaligeri, alla Basilica di San Marco a Milano il 6 gennaio 1978 direttore Claudio Abbado, e alla Scala il 26 giugno 1987 direttore Riccardo Muti.
Importante anche il legame di Luciano Pavarotti con il Direttore Musicale Riccardo Chailly, anche se i due non lavorarono mai insieme con i complessi scaligeri: basti ricordare Turandot a San Francisco nel 1977 con Montserrat Caballé (era il debutto di Pavarotti come Calaf), le incisioni di Guglielmo Tell di Rossini con Mirella Freni (1978/79), Rigoletto di Verdi (con Edita Gruberova, 1983, anche video con la regia di Ponnelle; e con June Anderson nel 1989) e Andrea Chénier di Giordano (Caballé, 1983).