Archivio | febbraio, 2020

IL TURCO IN ITALIA

22 Feb

In relazione alla diffusione del Coronavirus il Ministero della Salute, in accordo con il Presidente della Regione Lombardia, ha disposto la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura e di ogni forma di riunione in luogo pubblico, anche di carattere culturale, fino a domenica 1 marzo compreso.
In ottemperanza a queste disposizioni tutti gli spettacoli e le manifestazioni aperti al pubblico previsti al Teatro alla Scala fino al 1° marzo sono annullati, incluso il Concerto del M° Maurizio Pollini di lunedì 24 febbraio 2020.

Dal 22 Febbraio al 19 Marzo 2020
Gioachino Rossini
Durata spettacolo: 3 ore e 13 minuti incluso intervallo

Coro e Orchestra del Teatro alla Scala

Nuova Produzione Teatro alla Scala

PRIMO ATTO: 94 minuti / Intervallo 25 minuti / SECONDO ATTO: 74 minuti

 

 

 

 

 

 

 

Direttore Diego Fasolis
Regia Roberto Andò
Collaboratore del Regista Emmanuelle Bastet
Scene e luci Gianni Carluccio
Costumi Nanà Cecchi
Video Luca Scarzella
CAST
Selim
Alex Esposito

Donna Fiorilla Rosa Feola
Don Geronio Giulio Mastrototaro
Don Narciso Edgardo Rocha
Prosdocimo Mattia Olivieri
Zaida Laura Verrecchia
Albazar Manuel Amati
Sarà possibile prepararsi all’ascolto dell’opera, un’ora prima dell’inizio di ciascuna recita, con una conferenza introduttiva, tenuta dal Prof. Cesare Fertonani, aperta a tutti gli spettatori muniti di biglietto presso il Ridotto delle gallerie.

L’OPERA IN POCHE RIGHE
Dopo le recenti riproposte de La gazza ladra e La Cenerentola, il Teatro alla Scala produce un nuovo allestimento del capolavoro comico di Rossini che qui nacque nel 1814, e rinacque grazie all’allestimento di Franco Zeffirelli del 1955 con Maria Callas, per ritornare nel 1997 con la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Cobelli. Firma la produzione Roberto Andò, intellettuale e regista di cinema, opera e prosa, e premiato narratore. Diego Fasolis, che ha recentemente inaugurato la stagione operistica del LAC di Lugano con Il barbiere di Siviglia, affronta il suo primo Rossini alla Scala dopo i successi ottenuti con Händel e Mozart, forte di un cast che unisce la facilità belcantistica alla disinvoltura in scena: Rosa Feola, Alex Esposito, Edgardo Rocha, Giulio Mastrototaro e Mattia Olivieri.

Concerti: Eliahu Inbal e Luisi-Rana a Milano e Gatti a Roma

18 Feb

Dal 10 al 14 Febbraio 2020
Filarmonica della Scala
Direttore Eliahu Inbal

 

 

 

 

 

PROGRAMMA
Anton Bruckner Sinfonia n. 5 in si bem. magg.

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17 febbraio 2020

Direttore Fabio Luisi
Pianoforte Beatrice Rana

 

 

 

 

 

 

 

PROGRAMMA
Ludwig van Beethoven
Concerto n. 4 in sol magg. op. 58 per pianoforte e orchestra
Anton Bruckner
Sinfonia n. 2 in do min.

 

Giovedì 20 febbraio ore 19.30, Venerdì 21 febbraio ore  20.30, Sabato 22 febbraio ore 18.00

Direttore Daniele Gatti

Mezzosoprano: Ekaterina Semenchuck

Orchestra e Coro dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia

 

 

 

 

PROGRAMMA

Igor Stravinskij: Petruska

Sergeij Prokofiev: Alexander Nevskij

 

Mirella Freni ci ha lasciato

10 Feb

Mirella Freni ; Modena, 27 febbraio 1935 – Modena, 9 febbraio 2020

 

PAPA’ SANTI

7 Feb

Nello Santi (Adria, 22 settembre 1931- Zurigo 6 febbraio 2020)

 

 

 

 

 

Riportiamo il ricordo di “Papà Santi” pubblicato su Repubblica online:

https://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2020/02/06/news/nello_santi-247844067/

Nativo di Adria, conosciuto in tutto il mondo come ‘Papa Santi’, aveva 88 anni. Nella sua carriera, lunga oltre 60 anni, ha diretto da Placido Domingo a Montserrat Caballé fino a Katia Ricciarelli e José Carreras

La lettura della scheda biografica non lascia dubbi. Per anno di nascita e indirizzo professionale specifico, quasi totalmente assorbito della direzione operistica, Nello Santi (Adria, 22 settembre 1931- Zurigo 6 febbraio 2020) apparteneva a una generazione di interpreti italiani di cui era l’ultimo rappresentante. Quella dei ‘figli’ più o meno diretti e legittimi di Arturo Toscanini (“Lui aveva sempre ragione” amava dire). Del resto quando Santi debuttò in teatro nel 1951, con Rigoletto a Padova, il Maestro era ancora attivo e la sua ‘presenza’ nei teatri italiani e nei conservatori era protratta e garantita dai suoi assistenti.
Con alcuni di loro, Antonino Votto e Francesco Molinari Pradelli in particolare, Santi ebbe assiduità, amicizia e riconoscenza. E alla loro professionalità si ispirò dopo che, compiuti gli studi regolari al Liceo Musicale di Padova (dove studiò anche composizione con Buno Coltro, allievo di Gianfrancesco Malipiero), iniziò l’attività professionale: ‘sul campo’, cioè nei teatri di provincia, come si usava allora. Quando le orchestre erano modeste ma i cantanti ottimi e non disdegnavano i teatri minori, e la prova al pianoforte e del podio decimava velleità e montature. Dirigendo sempre a memoria, come i coetanei di allora, dedicandosi quasi esclusivamente al repertorio teatrale – ma qualcuno ha scritto che la sua Prima Sinfonia di Brahms era eccellente – Santi nel giro di pochi anni fu in cartellone dei tutti i più importanti teatri del mondo.
Direttore stabile all’Opera di Zurigo già nel 1958 (poi questo teatro e questa città divennero i ‘suoi’, fino a diventare cittadino svizzero), nel 1960 fu chiamato a Vienna, Londra e al Festival di Salisburgo, nel 1964 esordì al Metropolitan di New York, nel 1966 alla Staatsoper di Amburgo, tre anni dopo a Monaco di Baviera. Naturalmente dopo aver fatto il percorso nei grandi enti italiani, a cominciare dalla Fenice, nel 1961. ‘Papa Santi’, come lo chiamavano gli allievi, fisico imponente, viso largo da clown, risata aperta, spirito dialettale fervido e memoria aneddotistica straordinaria, aveva un metodo di lavoro musicale solidissimo.
Attento alle esigenze del palcoscenico, conoscitore profondo del repertorio Santi non è stato solo un direttore di tradizione, anche se la bravura nel mettere a proprio agio i cantanti – infatti è stato amato sia dagli interpreti storici, dell’era di Toscanini, sia dai giovani delle nuove generazioni – e la rapidità nel cavare il meglio dalle orchestre, puntando al sodo e sorvolando sui dettagli l’hanno spesso rubricato in quella categoria. Attivo per mezzo secolo soprattutto all’estero, dal 2012 aveva riallacciato i rapporti con alcuni teatri italiani (Venezia, Napoli) e nel 2017 era tornato alla Scala dove aveva diretto soltanto una volta nel 1971.

 

IL TROVATORE

6 Feb

Dal 6 al 29 Febbraio 2020
Giuseppe Verdi
Durata spettacolo: 2 ore e 55 minuti incluso intervallo

Coro e Orchestra del Teatro alla Scala

Nuova Produzione Teatro alla Scala
in coproduzione con Salzburger Festspiele

PRIMO e SECONDO ATTO: 75 minuti / Intervallo 25 minuti / TERZO e QUARTO ATTO: 75 minuti

 

 

 

 

 

Direttore Nicola Luisotti
Regia e scene Alvis Hermanis
Costumi Eva Dessecker
Luci Gleb Filshtinsky
Co-scenografa Uta Gruber-Ballehr
Video Designer Ineta Sipunova
CAST
Il conte di Luna
Massimo Cavalletti

Leonora Liudmyla Monastyrska
Azucena Violeta Urmana
Manrico Francesco Meli
Ferrando
Gianluca Buratto (6, 12, 18, 26 feb.)

Riccardo Fassi (9, 15, 21, 23, 29 feb.)

Ines
Caterina Piva* (6, 12, 18, 26 feb.)

Noemi Muschetti* (9, 15, 21, 23, 29 feb.)

Ruiz Taras Prysiazhniuk*
Zingaro Giorgi Lomiseli*
Messo Hun Kim*
*Solisti dell’Accademia Teatro alla Scala

Sarà possibile prepararsi all’ascolto dell’opera,un’ora prima dell’inizio di ciascuna recita, con una conferenza introduttiva, tenuta dal Prof. Emilio Sala, aperta a tutti gli spettatori muniti di biglietto presso il Ridotto delle gallerie.

L’OPERA IN POCHE RIGHE

La lettura di Alvis Hermanis, che nel 2014 a Salisburgo collocava Il trovatore in una pinacoteca, aveva colpito per la capacità di annullare la cornice contemporanea al calar della notte, lasciando erompere il dramma in scene di grande potenza visionaria. Lo spettacolo viene ripreso in versione riveduta dal regista, che al Piermarini ha debuttato con la ripresa de Die Soldaten e firmato nuove produzioni de I due Foscari e Madama Butterfly e con la direzione di Nicola Luisotti, direttore della San Francisco Opera fino al 2018 e oggi direttore associato del Teatro Real di Madrid, e con un cast appassionante che include Liudmyla Monastyrska, Francesco Meli al suo quinto ruolo verdiano alla Scala, Violeta Urmana e Massimo Cavalletti.

Filarmonica della Scala – 3 febbraio Dantone e 5 febbraio Viotti

5 Feb

03 febbraio 2020

Milano, Teatro alla Scala

Direttore Ottavio Dantone

 

 

 

 

 

Christoph Willibald Gluck
Danze delle Furie
Danze degli Spiriti Beati
da “Orfeo e Euridice”
Franz Joseph Haydn
Sinfonia n. 104 in re magg. London
Franz Schubert
Sinfonia n. 4 in do min. D 417 Tragica

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4 Febbraio 2020
Serata a favore della Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus
Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala

Direttore Lorenzo Viotti
Pianoforte Andrea Lucchesini

 

 

 

 

 

PROGRAMMA
Johannes Brahms
Concerto n. 1 in re min. op. 15

per pianoforte e orchestra

Dmitrij Šostakovič

Sinfonia n. 5 in re min. op. 47