La Scala del dopo Covid-19

17 Apr

Arrivato oggi il questionario-inchiesta della Scala: http://195.29.168.148/cmark/qst_viewer.asp

L’invito a compilarlo è arrivato per posta con queste parole di accompagnamento:

in questi tempi senza precedenti si rinnova e rinforza la necessità per il Teatro alla Scala di ascoltare il suo pubblico, oggi più che mai al centro dei nostri pensieri e del nostro lavoro.
A questo link può trovare un questionario di pochi minuti (circa dieci) ma di inestimabile valore per noi, per comprendere i cambiamenti nelle vostre aspettative e poter così indirizzare al meglio la nostra programmazione per i prossimi mesi.
La ringrazio vivamente per il tempo che vorrà dedicarci, sperando di tornare presto nella nostra amata Scala.

Dominique Meyer
Sovrintendente del Teatro alla Scala

Per ulteriori informazioni può scrivere all’indirizzo: lascalascolta@fondazionelascala.it

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Dominique Meyer: “La Scala è pronta a ripartire, ora diteci quando” 

Intervista su Repubblica del 17 aprile 2020

conoscimilano.it/wp-content/uploads/2019/08/Dom...

«Alla Scala siamo pronti, ma al governo chiediamo date certe». Il sovrintendente alla Scala Dominique Meyer lancia un appello in vista della decisione sulla fase 2. E sull’ipotesi che orchestra e coro eseguano il Requiem di Giuseppe Verdi in streaming per commemorare le vittime del Covid 19 annuncia: «Riapriremo con un grande evento, ma prima dobbiamo avere garanzie sulla sicurezza».

 

Apriamo questo post anche per ricordare artisti e amici scomparsi a causa dell’epidemia Covid-19

130 Risposte a “La Scala del dopo Covid-19”

  1. lavocedelloggione aprile 17, 2020 a 2:40 PM #

    Inizio con il copiare il ricordo di Luigi Roni che ha inserito Vizzardelli sul post precedente:

    Una preghiera ed un ricordo per Luigi Roni, basso, figura eminente nel Teatro alla Scala (e non solo) negli anni della direzione musicale di Claudio Abbado ed anche in seguito, voce profonda ed intensa. Fra i protagonisti di una straordinaria epoca scaligera.
    marco vizzardelli

  2. lavocedelloggione aprile 17, 2020 a 2:47 PM #

    Purtroppo devo segnalare che il virus si è portato via altri due amici:
    Giovanni Lucignani e Stelio Vinanti. Inizio a inserire un breve commento per ciascuno, al di sotto dei quali chi vuole potrà allungare la serie con i propri ricordi

  3. lavocedelloggione aprile 17, 2020 a 2:52 PM #

    Giovanni Lucignani era professore ordinario di Medicina Nucleare presso l’Università degli Studi di Milano, medico ricercatore, editor scientifico, protagonista della vita accademica a Milano. specialista in Radiodiagnostica, e Diagnostica per Immagini . Grande appassionato di musica, si era iscritto all’associazione l’Accordo e gestiva spesso le code per gli ingressi in loggione

    • Rosa Maria moresco luglio 27, 2020 a 6:47 am #

      Grazie agli amici del loggione per la partecipazione al nostro dolore. La Scala e la musica erano per lui una passione e il vostro gruppo amicizia e condivisione.

  4. lavocedelloggione aprile 17, 2020 a 3:07 PM #

    Stelio Vinanti, classe 1938, era l’amico di più di metà della mia vita, è stato per molti anni animatore dell’attività degli Amici del Loggione e poi cofondatore del Club Abbadiani Itineranti. Appassionato e focoso, era quel tipo di spettatore colto e intelligente che tutti i teatri e le sale da concerto vorrebbero avere. La mia avventura personale con lui potrebbe riempire un libro di ricordi, viaggi, esperienze, discussioni a volte accesissime che hanno segnato in particolare gli anni d’oro del nostro itinerare per seguire Claudio Abbado in giro per il mondo. Lui folgorato dal Wozzec di Abbado, io dal Don Carlo, amici fraterni in nome dell’arte e della musica. Caro Stelio, dal nome dannunziano, non sarà possibile dimenticarti. Attilia

  5. marco vizzardelli aprile 29, 2020 a 1:21 PM #

    Oggi, 29 aprile, è il compleanno di Zubin Mehta (84 anni). Un caloroso applauso al Maestro.
    Inoltre, mi risulta (chiedo conferma) che il 29 aprile 1961 Luciano Pavarotti debuttasse in palcoscenico, a Modena, come Rodolfo ne La Boheme.

    marco vizzardelli

  6. tonino Maggio 2, 2020 a 4:04 PM #

    Premessa – tutti noi non vediamo l’ora di rientrare nell’amato teatro per vedere tante e tante serate di opera.
    Detto questo, però, il piano di Meyer e Chailly mi sembra quanto di più inadeguato si possa anche solo immaginare.
    Delle due l’una.
    O essi sono segretamente a conoscenza dell’arrivo entro agosto di un vaccino definitivo per covid19, cosa di cui sarei il primo a esultare. Fosse vero!!!!!!!
    Oppure i programmi annunciati sono demenziali. Un Requiem in Duomo? Ma ci vogliono duecento persone per eseguirlo! Traviata, Boheme e Aida? Ma sono tra le opere con più orchestrali in buca, con più coristi in scena, con bande sul palcoscenico e dietro alle scene, con balletti, eccetera!
    Mi sa che questi dirigenti non hanno capito che per moltissimi mesi dovremo – se ci andrà bene – muoverci tra Paisiello, Vivaldi, Monteverdi. Ensemble orchestrali minimi, con pressoché nessuno degli strumenti in cui si usa il soffio. Assolutamente senza coro. Con pochissimi solisti.
    Come è possibile che chi regge una fondazione lirica così prestigiosa non capisca cosa così elementari?!

    • lavocedelloggione Maggio 5, 2020 a 12:07 PM #

      Oggi, 5 maggio, alla Barcaccia, di nuovo in diretta, hanno intervistato il Maestro Chailly sulla prossima riapertura e sulla programmazione dei prossimi concerti e spettacoli. Michele Suozzo ha più volte fatto la stessa obiezione di Tonino (vedere il suo intervento qui sopra) ma non ha ricevuto una risposta chiare, se non che, quando dovranno riunirsi per definire meglio le cose, penseranno anche a un possibile piano B rispetto a programmare opere faraoniche che richiedono delle masse di artisti notevoli. Riprenderanno domani sull’argomento del sostegno allo spettacolo, ignorato finora da tutti i provvedimenti oggetto della Fase2.
      Segnalo anche una bella lettera di Sara Mingardo pubblicata su Repubblica di oggi. Saluti e salute a tutti Attilia

  7. lavocedelloggione Maggio 4, 2020 a 2:10 PM #

    Pubblicata oggi su Repubblica una mia lettera che si lamentava della procedura di rimborso adottata dalla Scala. Ho inserito il testo sul post precedente:
    https://lavocedelloggione.wordpress.com/2020/03/19/opera-in-streaming-ai-tempi-del-covid-19/#comments

  8. lavocedelloggione Maggio 4, 2020 a 5:52 PM #

    Trascritto sul post precedente l’articolo di domenica 3 maggio 2020 di Anna Bandettini sull’offerta on demand in streaming
    https://lavocedelloggione.wordpress.com/2020/03/19/opera-in-streaming-ai-tempi-del-covid-19/#comments

  9. marco vizzardelli Maggio 9, 2020 a 8:52 PM #

    ll Teatro alla Scala ha diffuso in questi giorni un prodigioso filmato, di più, una produzione multimediale su se stessa.
    Tecnicamente, appunto, prodigiosa. Una meraviglia tecnologica, ma…
    “Tematicamente”, non si esce dal solito modulo. Alla fine, la Scala resta un luogo oppresso da una invincibile smania, un bisogno autoreferenziale di autocelebrarsi e di ribadire un ruolo. Idem, l’annuncio di quell’Aida, quella Traviata per l’ipotetico ritorno. Sindrome del Tempio. Così come tutta Milano non esce dalla sindrome della continua autoproclamazione a Capitale di qualcosa, di “primatista “rispetto ad altri”, neppure nel dramma attuale che la vede, con tutto il suo territorio, inoppugnabile Capitale italiana, europea e forse mondiale del Coronavirus. Vorrei che questa tragica contingenza servisse ad una conversione, all’ammissione di quanto un modulo di vita, una concezione, una mentalità, si siano rivelati malsani. C’è l’assalto affannoso ai parchi ma… a quanti milanesi importava qualcosa dei parchi, prima, nella fretta, nell’ansia di autoaffermarsi? Da milanese, vorrei una città meno autoriferita, meno vanagloriosa, anche meno avida di primati ma più giovane, più modesta, più umile, più fresca. Più lenta. Più sana… ma neanche adesso la vedo. E senza questo cambio di mentalità, temo non abbia futuro.

    marco vizzardelli

    • lavocedelloggione Maggio 9, 2020 a 9:07 PM #

      Vizza, ma cosa c’entra l’assalto ai parchi con la presunta ansia di affermazione di Milano? Io frequento praticamente ogni giorno i giardini Montanelli perché ci vado a correre ma non ho notato nulla di perverso in questi giorni nel fatto che la gente ci sia tornata gioiosa, con i bambini che finalmente possono giocare all’aperto (anche se non possono utilizzare scivoli e altalene), chi vuole fare un po’ di sport lo può fare e chi semplicemente si vuole sedere sul prato, pure! Cosa avrebbe dovuto fare la gente secondo te? Se c’è qualcosa che non ha niente di vanaglorioso, avido, artificioso, è proprio la semplicità della gente che va nei parchi, salvo quando il comune permette manifestazioni con attrezzature fuori misura (come il Wired next fest) che, Covid a parte, non sarebbero state più permesse. Non ti capisco proprio, non c’è bisogno di trovare del malsano in qualsiasi cosa. Meno male che sono stati riaperti i parchi cittadini, perché per i teatri temo che occorra aspettare ancora molto! Attilia

  10. marco vizzardelli Maggio 10, 2020 a 6:29 am #

    forse hai ragione, tu non sei mai stata una “milanese imbruttita”, e a correre al parco ci andavi da sempre. Certo che è un immenso bene, per i bambini e le famiglie, che i parchi siano stati riaperti! Forse dovevo citare altri esempi (quelle foto dell’aperitivo d’asporto sui navigli, tutti ammassati, mi hanno messo i brividi). Forse è che, da anni, da molto prima del virus, il centro di Milano e una certa “grandeur” (Scala compresa) mi mettevano a disagio… e non riesco a decidermi a tornare in centro. Qualche conoscente che ci è passato in questi giorni per necessità di lavoro, ha provato paura. Ecco, forse, anzi certamente, c’entra la paura. Forse, anzi certamente, sbaglio io.
    Del filmato della Scala, è molto bello il concertato da Simon Boccanegra. “E vo gridando pace, e vo gridando amor”, che per noi è un pezzo di vita e che esprime… tutto. Quello, sì, è lo spirito.

    marco vizzardelli

  11. marco vizzardelli Maggio 17, 2020 a 3:46 PM #

    La giuria del XXXIX Premio della Critica Musicale Italiana “Franco Abbiati”, composta da Alessandro Cammarano, Paola De Simone, Andrea Estero, Carlo Fiore, Angelo Foletto, Enrico Girardi, Giancarlo Landini, Gianluigi Mattietti, Gian Paolo Minardi, Carla Moreni, Alessandro Mormile, Paolo Petazzi, Alessandro Rigolli, Lorenzo Tozzi, e riunita a distanza, ha inoltre assegnato i seguenti premi: miglior spettacolo: “Chovanščina” di Mussorgskij (Teatro alla Scala di Milano); miglior direttore: Kirill Petrenko; migliore novità per l’Italia: Georg Friedrich Haas, Musiche per Matera; miglior regista: Robert Carsen; migliori scene e costumi: Federica Parolini e Silvia Aymonino; miglior solista: Martha Argerich; migliori cantanti: Asmik Grigorian e Christophe Dumaux; migliore iniziativa musicale: Talenti Vulcanici; premio “Piero Farulli” a una giovane formazione cameristica: Quartetto Werther; premio “Filippo Siebaneck” per l’attività formativa: Micron.

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    Il Premio all’allestimento scaligero riconosce un momento esaltante della passata stagione, in particolare in rapporto alla formidabile direzione di Valeri Gergiev e al curatissimo allestimento di Mario Martone (che io non condivisi completamente, ma di cui era innegabile lo “spessore” drammaturgico e ideale). Sono particolarmente felice del premio speciale, meritatissimo e subito auspicato da chi aveva visto il meraviglioso spettacolo, al memorabile allestimento di Francesco Micheli e alla magnifica resa musicale de L’Ange de Nisida di Donizetti, meraviglia musicale riscoperta dal dinamicissimo Festival di Bergamo, cui va tutta la stima e l’augurio di un futuro nuovamente raggiante dopo questo tempo difficile.

    marco vizzardelli

  12. marco vizzardelli Maggio 17, 2020 a 4:16 PM #

    RITRASCRIVO (MI ERA SALTATO L’INIZIO)

    La giuria della XXXIX edizione del Premio “Abbiati” ha designato i vincitori per l’anno 2019: il Premio Speciale va a una produzione del festival Donizetti Opera, la prima mondiale in forma scenica dell’opera di Gaetano Donizetti L’ange de Nisida con la regia di Francesco Micheli nel Cantiere del Teatro Donizetti di Bergamo lo scorso novembre. Lo spettacolo è stato registrato da Dynamic sarà disponibile a settembre su DVD/BluRay.

    La giuria del XXXIX Premio della Critica Musicale Italiana “Franco Abbiati”, composta da Alessandro Cammarano, Paola De Simone, Andrea Estero, Carlo Fiore, Angelo Foletto, Enrico Girardi, Giancarlo Landini, Gianluigi Mattietti, Gian Paolo Minardi, Carla Moreni, Alessandro Mormile, Paolo Petazzi, Alessandro Rigolli, Lorenzo Tozzi, e riunita a distanza, ha inoltre assegnato i seguenti premi: miglior spettacolo: “Chovanščina” di Mussorgskij (Teatro alla Scala di Milano); miglior direttore: Kirill Petrenko; migliore novità per l’Italia: Georg Friedrich Haas, Musiche per Matera; miglior regista: Robert Carsen; migliori scene e costumi: Federica Parolini e Silvia Aymonino; miglior solista: Martha Argerich; migliori cantanti: Asmik Grigorian e Christophe Dumaux; migliore iniziativa musicale: Talenti Vulcanici; premio “Piero Farulli” a una giovane formazione cameristica: Quartetto We
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    Sono particolarmente felice del premio speciale, meritatissimo e subito auspicato da chi visse l’emozionante spettacolo, assegnato a L’Ange De Nisida, memorabile allestimento di Francesco Micheli e magnifica realizzazione musicale per la riscoperta opera di Donizetti al Festival di Bergamo cui va tutto l’apprezzamento, la stima e l’augurio di un futuro nuovamente splendido dopo questo tempo difficile.

    marco vizzardelli

  13. Laura Maggio 18, 2020 a 2:26 PM #

    A fine giugno l’Arena a Verona riparte alla grande con l’Aida diretta da Muti in forma di concerto. A luglio Roma riparte alla grande con Rigoletto di Gatti, regia di Michieletto, cast stellare tutto italiano.

    La Scala, invece, continua a vivere in un universo parallelo di Requeim di Verdi in Duomo e None di Beethoven in sede, e poi e poi e poi… Parole soltanto parole, parole d’orror.

    • der rote Falke Maggio 18, 2020 a 3:11 PM #

      laura ma tu prendi ancora sul serio una fondazione che ha per direttore musicale riccardo chailly????????????

  14. marco vizzardelli Maggio 19, 2020 a 2:52 PM #

    “A fine giugno l’Arena a Verona riparte alla grande con l’Aida diretta da Muti in forma di concerto.”
    Laura, scusami, ma si tratta di giugno 2021 (fra l’altro, Muti compirà 80 anni subito dopo).
    Rigoletto romano è invece annunciato – anzi, per meglio dire – è “allo studio” per luglio di quest’anno a Piazza di Siena.

    E’ vero, però, che entrambe le proposte, quella veronese “giusta” per il luogo ed il momento in cui è stata ideata, e quella romana, che testimonia la volontà “creativa” di un teatro contro la difficoltà dei tempi, suggeriscono un lodevole “voler andar oltre” la drammatica contingenza, mentre sulle proposte scaligere, così come son state formulate, son molto perplesso anche io, per l’impronta “autocelebrativa” dalla quale non si riesce a sortire. In un frangente drammatico quale quello che stiamo vivendo, l’uso di creatività ed eventuali vie alternative dovrebbe essere un segno. Requiem in Duomo, La Traviata Cavani e Aida De Nobili, invece, sono tristi. Non c’è “appeal”. , e “sanno” di polvere. Che è l’esatto contrario di ciò di cui, oggi, sentiamo il bisogno. Ma, secondo me, lo stesso Chailly non è troppo convinto di questi “programmi eventuali”: spero in fatti e azioni – se fatti si riuscirà a produrre – diversi dalle parole di circostanza legate alla particolare difficoltà del momento a Milano e in Lombardia. Non vivo questo come il momento degli attacchi: certo mi auguro una Scala che “esca” da se stessa e dalla “sindrome del Tempio”.

    marco vizzardelli

    • der rote Falke Maggio 20, 2020 a 6:40 am #

      a scanso di equivoci, ribadisco che la mia critica qui sopra non è rivolta al musicista riccardo chailly, ma alla sua incapacità ad essere una figura propulsiva.
      siamo in un momento che giocoforza deve essere di ripartenza, occorre slancio, occorre una guida ispirata, carismatica, trascinante. io da fabio fazio ho visto una persona spenta e bollita.
      non è il momento degli attacchi, verissimo. ma la preoccupazione è grande.
      qui cambia il mondo e alla scala affrontano il frangente come se si fosse chiuso per riparare il lampadario.

      • lavocedelloggione Maggio 20, 2020 a 7:25 am #

        In effetti, c’è questa impressione; ieri sono passata davanti alla Scala e ho notato che sulla porta della biglietteria c’è appeso l’avviso di marzo, che dice che è chiusa fino al 3 aprile… Quindi forse non si ripara neppure il lampadario, se non ci si preoccupa neppure di aggiornare un avviso indirizzato al pubblico, esposto all’esterno!
        Non hanno reagito neppure alla pubblicazione su Repubblica della mia lettera che si lamentava delle procedure di rimborso tramite voucher. A proposito, io ne ho ricevuti solo due su 11, senza nessun riferimento al biglietto originario, né allo spettacolo, né alla data, cosicché non è dato di capire per quale titolo di ingresso è stato emesso quel voucher!
        Tornando a noi, sì, la Scala sembra spenta ma le colpe ricadono anche sul nuovo sovrintendente, che sta perdendo l’occasione di rinnovare l’offerta del teatro e di impostare una nuova relazione con il pubblico, dati i tempi che corrono. Attilia

      • der rote Falke Maggio 20, 2020 a 9:00 am #

        attilia, grazie per aver richiamato la questione scandalosa dei voucher!!!
        anche io sto cercando di capire cosa siano gli euro cui si riferisce una illeggibile mail che ho ricevuto riguardo ai rimborsi: nessuna indicazione di date e spettacoli, nessuna indicazione del codice dei biglietti, eccetera.
        una gestione che fa acqua da tutte le parti.
        specchio di una visione artistica inadeguata, che si rifà a un mondo che non esiste più, che non è più economicamente sostenibile, che non è più in sintonia con la città, che non è più socialmente credibile.

  15. e tu batti la cassa Tonio Maggio 20, 2020 a 8:51 am #

    Sono tanto tanto d’accordo con Laura al netto dell’errore sull’anno.
    E sono tantissimo tantissimo d’accordo con Falke e Attilia.

    La purulenta Milano da sorseggiare ha fatto la sua scelta.
    Poteva avere il migliore sovrintendente italiano alla guida della Scala, e insieme a lui il migliore direttore italiano come direttore musicale.
    No, per preservare piccoli interessi di bottega è arrivato un placido burocrate francese con l’inventiva di una marmotta in letargo; così ci tocca tenere il peggior direttore stabile della storia scaligera: retrogrado, insicuro, bolso, autoreferenziale.

    Per questo capisco i commenti qui sopra.
    Immaginatevi la passione di Riccardo Muti cosa farebbe oggi per promuovere una grande ripartenza.
    Immaginatevi il carisma di Daniele Gatti cosa farebbe oggi per rilanciare l’anima di questa città e di questo teatro.
    Immaginatevi l’inventiva di Simon Rattle cosa farebbe oggi per innovare il rapporto tra spettatori e teatro.
    Immaginatevi il rigore di Vladimir Jurowski cosa farebbe oggi per identificare la cultura musicale col desiderio di rinascita sociale.
    Immaginatevi l’empatia di Daniel Harding cosa farebbe oggi per promuovere un’interazione entusiasmante coi giovani e gli universitari.
    Immaginatevi la fermezza di Christian Theilemann cosa farebbe oggi per correggere tanti difetti accumulatesi negli ultimi quindici anni di pena scaligera.
    Immaginatevi l’entusiasmo di Michele Mariotti cosa farebbe oggi per rinnovare repertorio ed estetica teatrale.
    Immaginatevi…

    Insomma, tutto tranne Chailly e Meyer!

  16. marco vizzardelli Maggio 20, 2020 a 7:05 PM #

    E la serie di “immaginatevi” potrebbe proseguire: immaginatevi la carica di Kirill Petrenko, immaginatevi lo slancio di novità di Teodor Currentzis, e altri ve ne sono…

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    Oppure: Immaginatevi come… la forza progettuale di Claudio Abbado (che, ricordiamolo proprio in questo tempo da ammalato, fece del morbo la rivoluzione di se stesso) avrebbe “pensato” la Scala in un momento come questo. Una lezione artistica e programmatica, un modo di esser teatro in una città e nel mondo, completamente dimenticati proprio là dove
    si dovrebbe tenere a mente.

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    Invece, ci è stato annunciata la Messa da Requiem in Duomo, ci è stata annunciata La Traviata della Cavani, ci è stata annunciata l’Aida Zeffirelli-De Nobili. Annunci mortuari. Necrologi. Inerzia. L’inerzia dell’autoreferenzialità, la Sindrome del Tempio. Il morbo che da anni, non adesso perché c’è la pandemia ma da molto prima, ammuffisce il Teatro alla Scala. Una Kovantscina premiata non fa primavera, se in via Filodrammatici non si cambia “sguardo”. La Scala che eleggeva due trentenni a propri direttori musicali e che “faceva” testo nel mondo è un ricordo, anzi si è autodimenticata – da anni, non adesso: Lissner l’ultimo alito di vita, almeno in una visione-funzione “europea” – a favore di una stanca pompa autoreferenzial-celebrativa. Il Tempio si celebra ma, più che Tempio, appare, al massimo per qualche turista di passaggio (ma i turisti non ci sono più: e allora, a chi somministrare Traviata-Cavani e Aida-De Nobili?), il Mausoleo di se stesso.

    Avete ragione tutti: non è tempo di attacchi, è tempo di cambiare, per non morire.

    marco vizzardelli

  17. Massimiliano Vono Maggio 20, 2020 a 7:24 PM #

    Non me la sento di imputare alla Scala nulla. È ferma, come sono fermi tutti i teatri del mondo. Gli annunci e i progetti valgono quello che valgono, ossia nulla. Certamente in un teatro turisticamente morto l’idea di somministrare per l’ennesima volta Zeffirelli e Cavani a un pubblico milanese che quelle regie conosce a memoria è un po’ da coma vegetativo, mentre il Requiem di Verdi per le vittime è di una scontatezza desolante. Però si tratta di annunci senza costrutto, perché semplicemente non si faranno.
    Saluti a tutti

    -MV

  18. der rote Falke Maggio 21, 2020 a 10:43 am #

    nel frattempo a napoli (san carlo) lissner annuncia la ripresa con un concerto in piazza del plebiscito diretto da riccardo muti e, in teatro, con l’inaugurazione di stagione 2021 con otello di verdi diretto da mariotti, regia di martone, con kaufmann e la agresta.

    toc, toc, toc. in via filodrammatici c’è qualcuno? pronto? pronto?

    • fraaaa Maggio 26, 2020 a 2:11 am #

      Ma svegliatevi. Abbiamo il miglior teatro al mondo. Chi si sogna di programmare requiem, nona, aida, traviata e boheme tra settembre e.novembre? Nessuno. Solo noi a Milano. Perché sono opere accattivanti che non richiedono masse artistiche e son perfette per il distanziamento

      Comunque Meyer e’la delusione peggiore degli ultimi 20 anni. Che stia a Vienna.

      • Massimiliano Vono Maggio 26, 2020 a 8:09 am #

        “Delusione peggiore”? Suvvia, non esageriamo. Appena arrivato si è scatenato un evento epocale. Forse il più “sfigato” sì, ma poveraccio, non ha ancora potuto fare niente . Nemmeno annunciare una stagione…
        Saluti

        -MV

  19. Luisa G. Maggio 26, 2020 a 7:40 PM #

    1 GIUGNO – PRIMO CONCERTO IN ITALIA DOPO COVID19

    ore 18:45 – diretta su Rai1 e su http://www.raiplay.it

    Palazzo del Quirinale

    Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma
    Daniele Gatti

    Concerto per la Festa della Repubblica
    Rai Cultura e Rai Uno in collaborazione con Rai Quirinale presentano dal Palazzo del Quirinale Concerto per la Festa della Repubblica – In occasione della Festa della Repubblica, nel Palazzo del Quirinale, l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, diretta dal Maestro Daniele Gatti, sarà protagonista dell’appuntamento musicale per testimoniare la ripartenza dell’Italia.

    EVVIVA EVVIVA EVVIVA!!!

  20. marco vizzardelli Maggio 26, 2020 a 9:19 PM #

    Mi rendo conto che Vienna e l’Austria (il Musikverein riapre a giorni) e anche Roma stessa, “non sono” la tragedia vissuta a Milano e in Lombardia (per varie cause ma anche con alcune responsabilità gravi e ancora non ammesse dai responsabili: normalmente in un caso come questo dovrebbe quanto meno effettuarsi una severa indagine giudiziaria). Ma questo esula (anzi, forse no) dagli argomenti del forum musicale.
    Ma, e lo dico senza alcuna vis polemica e solo per contributo d’opinione, io, milanese classe 1958, , sono “nato alla musica”, dall’adolescenza in avanti, in tempi in cui la Scala creava, guidava, anticipava spesso i tempi. Meno autocelebrativa, molto più creativa, anche con il coraggio di farsi criticare. Con coraggio, appunto. Forse quella Scala, nell’attuale tragica contingenza, avrebbe comunque tentato di creare qualcosa, e qualcosa di nuovo e mai tentato, con artisti mirati, come altri altrove in Italia stanno tentando di fare. La duplice posizione “se apriamo rifacciamo la Traviata della Cavani e l’Aida della De Nobili” poi corretta (recente intervista del nuovo Sovrintendente) in “non facciamo nulla finché non potremo farlo al “livello-Scala” “, mi appare come una resa, in nome della sindrome del Tempio e dell’autocelebrazione di un ruolo: ma, il livello-Scala potrebbe manifestarsi anche in situazioni d’emergenza, scegliendo realizzatori (artisti, musicisti, registi) ad hoc e studiando formule e luoghi. Creando, facendosi teatro-guida, nonostante tutto. Ciò che, purtroppo, la Scala ha cessato di essere, un bel po’ di tempo prima dell’attuale tragedia.
    Questo, in sintesi, il mio pensiero. Ripeto: non sottovaluto la tragedia, è sotto i nostri occhi e in tutti noi. Ma… non potrebbe essere il momento, in via Filodrammatici, di ripensarsi… sortendo dalle porte, cioé dalla “logica” del Tempio? A Macerata, a Martina Franca, ma anche a Roma (cioè in un luogo “grande”, cittadino e non estivo) si prova ad esserci, si è “presenti”. Io credo che abbiamo bisogno di “presenze”, di “presenti”, per poter guardare al futuro. Avremmo bisogno anche di una Scala “presente”, non del suo silenzio (anche perché di solo streaming si muore nel cuore).

    marco vizzardelli

    • boh Maggio 27, 2020 a 3:42 am #

      Marco viz forse fanno così per restare tutti e 1000 gli scaligeri nel carrozzone dei sussidi statali. Forse…e’possibile?!

    • der rote Falke Maggio 28, 2020 a 9:51 am #

      altro concerto l’11 giugno a parigi sempre con daniele gatti protagonista e promotore. diretta streaming per tutti.

      https://www.maisondelaradio.fr/evenement/concert-symphonique/le-temps-retrouve-daniele-gatti

      (mi raccomando, amici scaligeri, voi continuate a prendere l’80% del salario senza fare una mazza, avanti così)
      (mi raccomando, maestro chailly, lei continui a parlare di schiller in tivù senza dirigere una nota, avanti così)

  21. der rote Falke Maggio 27, 2020 a 8:16 am #

    la verità è che la scala non è di riferimento dal 2 maggio 2005.
    fino a riccardo muti lo era, sebbene alla sua maniera.
    dopo – al netto di alcuni spettacoli certamente riuscitissimi – assolutamente no.
    per rincorrere il mondo si è divenuti un sottoprodotto eurosbobbico.
    il grave è che è una decisione voluta e ribadita dalla città, la quale, come ha detto correttissimamente qualcuno qui sopra, avrebbe potuto lo scorso anno accaparrarsi il miglior sovrintendente italiano in coppia col miglior direttore italiano. quella sarebbe stata ripartenza vera!
    hanno preferito l’ennesimo manager buroculturale straniero (così gli si fa fare quel che si vuole dove si puote) per da un lato salvaguardare il potere di interdizione sindacale dall’altro rendere perenne la presenza del peggior direttore musicale della storia scaligera.
    siccome la cassa si sta svuotando, in un paio d’anni verrà giù tutto.
    sindaco e cda siano chiamati a rispondere di questo. il resto è fuffa.

  22. marco vizzardelli Maggio 27, 2020 a 9:08 am #

    Agire, sperare, provare a guardare avanti. Eccone un altro esempio. Ed è ancora Daniele Gatti che vuol stare “con” il pubblico.

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    VENERDÌ CON LA FIL-FILARMONICA DI MILANO SU RAI RADIO 3

    Per la prima volta in radio tutti i concerti diretti da Daniele Gatti nel 2019

    Dal 29 maggio al 26 giugno 2020 per cinque venerdì consecutivi

    Nel maggio 2019 al Palazzo delle Scintille – il suggestivo padiglione art nouveau dell’Ex Fiera Campionaria di Milano che nel 1946 ospitò la stagione estiva del bombardato Teatro alla Scala – è stata battezzata LaFil-Filarmonica di Milano. Per l’occasione Daniele Gatti ha diretto l’integrale sinfonica di Robert Schumann in due giorni di appuntamenti gratuiti che hanno raggiunto oltre tremila spettatori. A un anno di distanza, l’Orchestra festeggia i primi dodici mesi di attività proponendo su Rai Radio 3 – e per la prima volta in assoluto in radio – tutti i concerti diretti da Gatti nel 2019 e dedicati al Romanticismo tedesco: l’integrale delle sinfonie di Schumann e Brahms, insieme alle Variazioni per orchestra su un tema di Haydn e alla Tragische Ouvertüre (Ouverture tragica), entrambe di Brahms. Il progetto radiofonico è stato reso possibile grazie a Musicom.it, che fin dal primo concerto ha messo a disposizione dell’orchestra e del Maestro Gatti la sua esperienza per la realizzazione di tutte le registrazioni audio.

    Inaugurano la rassegna radiofonica la Prima e la Terza Sinfonia di Schumann, venerdì 29 maggio alle 21. Si prosegue venerdì 5 giugno, alle 20.30, con la Seconda e la Quarta di Schumann. Appuntamento successivo venerdì 12 giugno, sempre alle 20.30 (replica anche sabato 20 giugno alle 12), con l’Ouverture tragica e la Prima Sinfonia di Brahms (registrate al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano lo scorso autunno, in collaborazione con la Società del Quartetto di Milano, come tutti gli altri lavori di Brahms eseguiti da LaFil). Venerdì 19 giugno alle 20.30 saranno invece trasmesse la Terza (alle 20.30) e la Seconda Sinfonia (alle 21.40) di Brahms, e, infine, venerdì 26 giugno alle 20.30, le Variazioni per orchestra e la Quarta Sinfonia di Brahms.

    Prima di ogni concerto Daniele Gatti introdurrà il programma.

    La compagine è nata con una formula innovativa che affianca le prime parti di grandi complessi internazionali come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, la Gewandhausorchester e l’Orchestra della Metropolitan Opera di New York da un lato, e gli strumentisti più promettenti delle nuove leve dall’altro. Nella ricerca di un rapporto diretto con un pubblico quanto più ampio e giovane possibile, l’Orchestra pianifica inoltre concerti, corsi e altre iniziative tra scuole, centri di accoglienza e di aggregazione in spazi inconsueti e nelle zone periferiche di Milano, dove è più limitata l’offerta di attività legate alla musica classica.

    «Sono lieto che l’anniversario de LaFil sia celebrato con la trasmissione su Radio 3 – aggiunge il Presidente dell’Orchestra Luca Formenton -. Soprattutto oggi, in un momento molto difficile per una compagine con programmi nuovi e ambiziosi, voglio ribadire che la musica non si ferma. Nel prossimo futuro, rispettando tutte le normative che il Governo vorrà indicare, stiamo progettando in forme nuove appuntamenti con il nostro pubblico, che ci ha seguito con crescente entusiasmo nella scorsa stagione. La speranza mia e di tutta l’Orchestra è comunque di tornare quanto prima a suonare dal vivo».

    «Abbiamo scelto di dare un legame tematico ai nostri concerti – ha detto Daniele Gatti in occasione delle esecuzioni –.Dopo le Quattro Sinfonie di Schumann alle Scintille, abbiamo pensato a un pendant naturale, ossia le Quattro Sinfonie di Brahms, che non solo mettono in luce i legami storici e artistici tra i due compositori, ma che permettono anche di completare una panoramica dello sviluppo sinfonico della Germania dell’Ottocento».

    Daniele Gatti è stato tra gli ideatori de LaFil insieme ai quattro soci fondatori: Luca Formenton, Roberto Tarenzi, Carlo Maria Parazzoli e Marco Seco..

    LaFil è nata anche grazie all’impegno del Comune di Milano con cui è in vigore l’accordo di collaborazione sottoscritto il 22 maggio 2019 per la realizzazione di concerti ed eventi culturali di interesse civico per il triennio 2019-2021.
    ———————————————————————————————————————————————————————————————————————————-

    Io penso che occorra, oggi più che mai, che il pubblico senta vicini i musicisti e la musica.

    marco vizzardelli

    • secondo violino Maggio 27, 2020 a 9:35 am #

      Signor Vizzardelli, sono d’accordissimo con lei. Non è la distanza in attesa di tempi perfetti che fa bene alla musica!
      Parlo da orchestrale.
      Ancora una volta Daniele Gatti si staglia come figura che ha l’autorevolezza e il carisma per indicare una strada percorribile, investendo tutto se stesso su più fronti e facendosi interlocutore anche con la politica della necessità per il pubblico di una prossimità con l’esperienza musicale sebbene limitata dalle norme per la pandemia.
      Desidero ringraziare personalmente Daniele Gatti per la sua tenacia nel tenere accesa la fiammella di noi musicisti e di voi appassionati.
      Possa il futuro vederlo come grande trascinatore della nostra Milano scaligera.

    • der rote Falke Maggio 28, 2020 a 10:21 am #

      altro concerto l’11 giugno a parigi sempre con daniele gatti protagonista e promotore. diretta streaming per tutti.

      https://www.maisondelaradio.fr/evenement/concert-symphonique/le-temps-retrouve-daniele-gatti

      (mi raccomando, amici scaligeri, voi continuate a prendere l’80% del salario senza fare una mazza, avanti così)
      (mi raccomando, maestro chailly, lei continui a parlare di schiller in tivù senza dirigere una nota, avanti così)

  23. Massimiliano Vono Maggio 27, 2020 a 3:45 PM #

    La Scala “per elaborare la richiesta di un voucher per un biglietto annullato a causa del CoVid può impiegare anche oltre 60 giorni (!)”.
    Come potete aspettarvi che qualcuno esca da quelle mura? A me ricorda Casa Usher.

  24. Andrea '80 Maggio 29, 2020 a 8:56 am #

    Oggi quadrupla intervista di Daniele Gatti: Corriere della Sera, la Repubblica, La Stampa, Il Messaggero.
    Mi riconosco totalmente nel pensiero del maestro, e lo ringrazio per l’illuminato impegno che sta profondendo per la ripartenza di opera e sinfonica.

    Andrea, (ex?) abbonato Scala

  25. der rote Falke Maggio 29, 2020 a 9:35 am #

    sono orripilato dall’esito del cda scaligero di ieri, così come riportato dai giornali.

    il nuovo sovrintendente avrebbe prospettato due ipotesi: ripartenza dopo agosto oppure chiusura sino al 7 dicembre. si deciderà in giugno.

    già questo sarebbe allucinante, ma c’è di più.

    sapete perché non si aprirebbe a settembre? perché il programma escogitato da meyer e chailly (requiem di verdi, nona di beethoven, aida, bohème, traviata) non sarebbe compatibile con le regole di distanziamento.

    ma noi, come contribuenti, paghiamo una dirigenza che non è nemmeno in grado di capire che certo repertorio non si potrà fare?

    ci rendiamo conto? non si apre la scala perché lorsignori o fanno aida, bohème e traviata o non fanno niente!!!

    tutto il mondo sta riaprendo con repertori più contenuti e compatibili con la situazione contemporanea, e questi vivono sul pianeta urano!

    sciopero di abbonamenti e biglietti!

    auspico le dimissioni del sovrintendente e del direttore musicale – per manifesta incapacità – entro il 31 luglio. vergognatevi!!!

    • Massimiliano Vono Maggio 29, 2020 a 9:56 am #

      “Requiem”, “Aida”, “Bohème”, “Traviata”. Per escogitare questo programma basta una delle mie due nipoti di otto anni.
      Saluti

      -MV

  26. marco vizzardelli Maggio 29, 2020 a 10:15 am #

    Si resta basiti. Ma: una dirigenza che così si esprime pensa che, al momento della ripresa generale – che prima o poi ci sarà – noi pubblico saremo ben disposti a pagare per andare alla Scala, oppure preferiremo rivolgerci a teatri, istituzioni e persone cha stanno dimostrando, in questi giorni, di saper provare a guardare avanti e di saper restare aperti e connessi al pubblico? La risposta è implicita nella domanda.
    Chissenefrega dell’inerte prestigio di una Scala incapace di parlare al pubblico, proprio in un momento nel quale ce ne sarebbe massimo bisogno? Chissenefrega del Mausoleo Piermarini se è concepito come tale?

    marco vizzardelli

  27. Riccardo F. Maggio 30, 2020 a 5:50 PM #

    Significativa intervista del maestro Gatti. Grazie, Daniele!

  28. Riccardo F. Maggio 31, 2020 a 5:48 PM #

    Le prime immagini video delle prove al Quirinale.

  29. der rote Falke giugno 1, 2020 a 1:53 PM #

    bene, con oggi sappiamo che si terrà una versione, sebbene riarrangiata, del festival del maggio fiorentino, dal 6 giugno al 20 luglio 2020.
    pereira ha annunciato due opere in forma di concerto dirette da carlo rizzi: ballo con meli stoyanova e alvarez, traviata con yoncheva demuro e domingo.
    inoltre un concerto di arie verdiane di meli con orchestra diretta da armiliato.
    un ciclo di concerti di mehta che unisce schubert e seconda scuola di vienna.
    chicca delle chicche: il 27 giugno concerto sinfonico diretto da daniele gatti, vero eroico portabandiera attuale delle istanze musicali italiane.

    fa sempre più impressione l’isolamento e il mutismo della scala.
    rinnovo la mia richiesta, da cittadino e da contribuente, di licenziamento di meyer e chailly entro il 31 luglio prossimo, per manifesta inadeguatezza ai ruoli per i quali sono ingaggiati e pagati. vergogna!!!

  30. der rote Falke giugno 1, 2020 a 10:09 PM #

    lissner ha presentato oggi la stagione 20/21 del san carlo. molto valcuha, don giovanni della famiglia muti, e alcuni cast invero interessanti.
    fin qui normale amministrazione, anche se di stagione autorevole si tratta.

    ma – e qui torniamo sul punctum dolens milanese – ha anche presentato un programma per il prossimo mese di luglio. due opere in forma di concerto in piazza del plebiscito (https://www.teatrosancarlo.it/it/pages/piazza-del-plebiscito-2020.html).
    tosca, diretta da valcuha con netrebko, tezier, eyvazof!
    aida, diretta da michele mariotti (!!!) con kaufmann, rachvelishvili, pirozzi, tagliavini, sgura!!!
    poi una nona di beethoven con valcuha, agresta, barcellona, poli, tagliavini.

    muoio d’invidia per i napoletani. e non aggiungo altro.

    se non la mia richiesta al sindaco di milano sala, e al cda del teatro alla scala di defenestrare entro il 31 luglio l’intera dirigenza del teatro, a partire dall’immobile e sciagurato direttore musicale, e affidare il nostro amato teatro a chi sta dando prova di esserci e di crederci.
    milano è il terzo mondo dell’opera lirica e della musica classica???

    • Riccardo F. giugno 1, 2020 a 10:15 PM #

      Bravo, Falke.
      Proprio quello che ho pensato anche io oggi pomeriggio guardandomi il concerto dal Quirinale e leggendo cosa sta per succedere a Roma, Martina Franca, Napoli, Firenze, Pesaro, Ravenna.
      Sì, è triste dircelo, ma dobbiamo essere onesti: la Scala in questo momento è in Italia e all’estero “terzo mondo operistico e musicale”!!!
      Aderisco volentieri alla tua invocazione di esonerare immediatamente Chailly; di Meyer so poco, ma se accetta l’impostazione dell’attuale direttore musicale, è bene che vada subito via anche lui senza disfare i bagagli…
      Sveglia, Milano!!! Svegli, Milano!!!

  31. Giulia giugno 1, 2020 a 10:58 PM #

    Il maestro Chailly è un direttore musicale mediocre in tempi ordinari. Figurarsi in tempi straordinari! È la figura meno adatta per aiutare la Scala a ripartire e a riconquistare il suo pubblico e il suo prestigio. Io sapevo che nel 2022 finiva il suo mandato, e non vedo un solo motivo perché venga riconfermato, anzi ne ho a bizzeffe perché non lo sia! Qui il mondo cambia, e lui nel recente podcast scaligero è lì che vaneggia di quale versione eseguire prossimamente per «La Rondine» o dell’importanza di proporre la versione originale di «Edgar»… Decisamente fuori dal sistema solare. Per favore, basta! Si volti pagina!

  32. Sofia giugno 3, 2020 a 10:49 am #

    ADESSO INIZIO A INDIGNARMI ANCHE IO!
    PERCHE’ STAMATTINA DOMINIQUE MEYER ANNUNCIA UN PROGRAMMA DELL’OPERA DI VIENNA DALL’8 AL 27 GIUGNO (concerti di canto, concerti da camera, concerti operistici con cantanti e orchestra) MENTRE PER MILANO NON E’ IN GRADO DI PRESENTARE UNO STRACCIO DI NULLA?
    QUALCUNO GLIELO IMPEDISCE?
    NON NE HA VOGLIA O CAPACITA’?
    COSA SIAMO DIVENTATI, IL DOPOLAVORO DEI MANAGER EUROCRATI???

    • der rote Falke giugno 3, 2020 a 11:12 am #

      cara sofia, anzitutto è un piacere rileggerti qui.
      appena ho letto il tuo post ho pensato “non può essere vero!!”

      poi sono andato sul sito staatsoper.at e trovo un programma interessantissimo, che vedrà la vendita di 100 biglietti distanziati in platea e la diretta streaming.
      leggo nomi come florez, stoyanova, groissbock, nylund, konieczny.
      colmo dei colmi: il 27 un concerto in onore di dominique meyer con l’orchestra dell’opera e tanti solisti amici suoi!!!
      capisco che fino al 30 giugno meyer è ancora in carica a vienna, ma si dà il caso che dal 1 marzo è in carica anche alla scala!
      da oggi sono aperti confini e collegamenti, ma alla scala nulla si muove, mentre in tutta italia si sta cercando di ripartire.

      100 biglietti a 10 euro non li si può vendere anche in scala (che in condizioni normali contiene 2000 spettatori)?
      non ci sono solisti in grado di fare serate di canto?
      la nostra prodigiosa orchestra non può organizzare piccoli ensemble cameristici?
      e il pessimo direttore musicale quando pensa di uscire dal suo letargo?

      a metà giugno un cda scaligero potrebbe decidere di tenere tutto chiuso sino al 7 dicembre!!!

      ma il sindaco sala – che ha certamente perso per sempre il mio voto – non ha nulla da dire??? non si sente trattato da nanerottolo???

      per la scala meyer da vienna fa due mezzorette alla settimana di fatui colloqui su facebook: questo è il suo contributo a questo momento epocale. complimenti, occhio a non esagerare, eh?!

      allora torno a chiedere: perché sindaco e cda non mettono all’ordine del giorno l’azzeramento della dirigenza scaligera???

      sono nauseato. finché rimangono meyer e chailly non compro più un biglietto neanche morto! e non sono certo l’unico.
      VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA!!!

      A CASA!

      LIBERATE LA SCALA!

      • fraaaa giugno 4, 2020 a 6:40 am #

        meyer e’quanto di piu vergognoso possa esistere.

  33. Rod giugno 4, 2020 a 1:41 PM #

    Incredibile. Questo Meyer il 17 aprile diceva a La Repubblica che la Scala era pronta a riaprire, solo che il governo italiano avesse fissato una data.
    Ora le date ci sono, tutti stanno cercando di riaprire, ma lui forse riapre a settembre se non a Sant’Ambrogio.
    Che ciarlatanerie ci sono in giro, degno compare del suo direttore musicale.
    Dài, su, dimettetevi entrambi e ritorniamo a fare sul serio. Non si può giocare per tutta la vita coi soldi del contribuente (in Italia, perché invece i soldi del contribuente austriaco vengono impiegati per una bella serie di concerti, compreso un gala autocelebrativo).
    Che miserie civili!

  34. Gianni giugno 5, 2020 a 5:15 am #

    ma dove sono le istituzioni, il sindaco, il ministro, etc. Meyer e Chailly A CASA. A CASA. A CASA. METTETELI IN LOCKDOWN PERPETUO

  35. Riccardo F. giugno 5, 2020 a 4:11 PM #

    Persino (e il “persino” non è assolutamente inteso negativamente) I Pomeriggi Musicali riprendono una bellissima e affascinantissima stagione estiva da settimana prossima!

    MEYER E CHAILLY A CASA!
    SINDACO SALA, BATTI UN COLPO!
    MINISTRO FRANCESCHINI, BATTINE DUE!

    • frmedericavalle giugno 5, 2020 a 9:15 PM #

      Sandro Meyer avrebbe fatto meglio, fuori i mercanti dal tempio.

      • scandalizzata giugno 6, 2020 a 10:37 am #

        Questo personaggio lo sa di essere già stipendiato da via filodrammatici?

  36. Riccardo F. giugno 8, 2020 a 8:50 PM #

    Mentre alla Scala si svaccanza ostinatamente, ecco la foto proveniente da Parigi della prima prova del maestro Gatti con l’Orchestre National de France. Il concerto – che Arte trasmetterà gratis via web – si terrà giovedì 11 alle 20.

    https://scontent.fmxp5-1.fna.fbcdn.net/v/t1.0-9/102959672_10157659969878983_2682583819106496451_n.jpg?_nc_cat=103&_nc_sid=8bfeb9&_nc_ohc=oqWvpIGixqoAX9tGlaJ&_nc_ht=scontent.fmxp5-1.fna&oh=ce9bf427cf577fd38ad485cbedf9ef71&oe=5F05C41E

  37. Octavian Rofrano giugno 9, 2020 a 8:03 am #

    Ho sempre visto con sospetto il modo con cui si discute sui blog.
    Intervengo per la prima volta solo perché avverto la delicatezza del momento, e desidero dire la mia.
    Io ritengo che il segnale che la Scala sta dando, diciamo dalla fase 2 in avanti, sia devastante. Mentre altre istituzioni italiane e straniere si ingegnano a inventar forme inedite per comunque fare musica e riallacciare un rapporto anche di sentimenti col proprio pubblico, la Scala pur dicendo da aprile che è pronta a riaprire si è murata in una torre d’avorio. Con l’attuale impostazione non sembrano esserci vie di uscita.
    Prima la scandalosa vicenda dei voucher, gestita con atteggiamento di totale noncuranza e tracotanza nei confronti del pubblico.
    Il direttore Chailly è totalmente assente. Come sempre.
    Il sovrintendente Meyer sta a Vienna a organizzare concerti per una istituzione che abbandonerà tra venti giorni.
    I lavoratori vanno in piazza a rivendicare sicurezza e salario.
    Non sono persona da proclami particolari, ma anche io chiedo al sindaco Sala e all’illustre consiglio di amministrazione di rimuovere gli attuali dirigenti.
    Sulla vexata quaestio del direttore musicale, anche io desidero l’ingaggio al più presto di una figura che abbia carisma e credibilità per guidare artisticamente la Scala in un periodo che sarà tra i più duri della storia centenaria del teatro. Il nome o i nomi li conosciamo tutti. Sembra ignorarli solo una parte retrograda, autoreferenziale e vetusta di Milano.

  38. marco vizzardelli giugno 9, 2020 a 8:15 am #

    La “tattica” – se ce n’è una! potrebbe non esserci alcuna tattica – parrebbe star zitti fino a Sant’Ambrogio per poi fare la solita sparata mediatica sull’apertura del Sacro Tempio dell’Opera Mondiale. E giù proni i giornali, sulla sacralità, e giù proclami della direzione, sull’unicità del Tempio.. Ma, considerando che del concetto di tempio ormai importa zero, il comportamento tenuto dalla Scala andrebbe punito, dagli appassionati, con la diserzione dal teatro (non comperare biglietti) al momento della riapertura. Meglio destinarli a luoghi e istituzioni più meritevoli.

    marco vizzardelli

    • Rick giugno 10, 2020 a 8:49 am #

      Sala Meyer e e Chailly sono semplicemente una vergogna.
      Mangiatoia di soldi pubblici. Non mi vedranno più.

  39. marco vizzardelli giugno 10, 2020 a 7:39 PM #

    Anche il questionario, così come viene proposto, esprime una concezione ferma alla prosopopea del mito del Tempio. Sicché, serve a niente, anzi è ulteriormente irritante. Non riescono a capire che devono completamente cambiare rapporto con il pubblico e cambiare la visione di se stessi. In questa contingenza di crisi, si sono rivelati e si stanno rivelando zero, il nulla. Se leggessero la fila di questi interventi, magari rifletterebbero, altro che questionario!

    marco vizzardelli

    • Massimiliano Vono giugno 10, 2020 a 8:09 PM #

      Domanda: Perché frequenti il Teatro alla Scala?
      Risposte:
      A) perché c’è un’atmosfera unica al mondo;
      B) perché ci sono gli spettacoli migliori del mondo;
      C) perché l’orchestra è la migliore del mondo;
      D) perché il pubblico è fantastico e competente;
      E) perché è un rito irrinunciabile.
      E via così , tutto su questo tono.
      Io frequento La Scala perché è l’unico teatro lirico della città . È come chiedere perché vado dall’unico macellaio del paese. Perché se voglio la carne devo per forza andare lì.
      Unica ragione.
      Tutto autoreferenziale, proposto con degnazione e spocchia insopportabili.
      Saluti

      -MV

      • giadalongoni giugno 10, 2020 a 8:22 PM #

        Che imbarazzo. Lo proviamo tutti, tranne loro.

      • giadalongoni giugno 10, 2020 a 8:22 PM #

        Che imbarazzo. Lo proviamo tutti, tranne loro.

      • giadalongoni giugno 10, 2020 a 8:24 PM #

        Imbarazzanti, siamo tutti imbarazzati men che loro

  40. lavocedelloggione giugno 10, 2020 a 8:37 PM #

    Non posso che essere d’accordo, purtroppo! Ma è possibile non accorgersi di peccare di superbia? Che peccato, davvero! Attilia

    • fraaa giugno 11, 2020 a 7:32 am #

      Anche a Zurigo ovviamente si muovono. Alla Scala Meyer.aspetta gli elefanti per Aida

      • fraaaa giugno 11, 2020 a 7:33 am #

        Come.loggionisti non possiamo fare qualcosa?

  41. marco vizzardelli giugno 12, 2020 a 9:22 PM #

    PAUSA

    ——————

    LUCIA. LA GRANDE

    Ieri ricorreva l’anniversario della morte. Qui sublime in un concorso per voci rossiniane.

    Non c’è mai stato, non c’è, forse non ci sarà più, un timbro, un colore pari a questo. Lei è per sempre.

    marco vizzardelli

  42. marco vizzardelli giugno 15, 2020 a 4:15 PM #

    https://www.dropbox.com/sh/y30bgovb7w9upg9/AAAdtTDXtPZkKaJ5S16H4C5ma?dl=0

    come la Scala…

    marco vizzardelli

  43. Riccardo F. giugno 15, 2020 a 5:02 PM #

    A proposito della “non pervenuta” Scala, qualcuno sa l’esito del cda odierno che doveva decidere sulla (eventuale) riapertura?
    E le voci che riguardano mezzo cda deciso a chiedere il non-rinnovo di Chailly oltre il 2022 sono veritiere?

  44. der rote Falke giugno 15, 2020 a 5:15 PM #

    milano sempre più fanalino di coda!!!

    l’orchestra della rai riparte con concerti dai programmi interessantissimi con daniele gatti e fabio luisi, due veri grandi direttori italiani; https://www.raicultura.it/musica/articoli/2020/06/LOrchestra-Sinfonica-Nazionale-della-Rai-riparte-4c98f55d-ceae-4c49-affe-ea7b054d3f25.html?fbclid=IwAR2xVv1jJcrzTLjYKAWbBosBR7OtC5gOr9kzvqTdeG0Tpaq7AohiuKDymPE?wt_mc=2.social.tw.raicultura_osn.&wt

    riassumendo.
    gatti dirige ovunque, anzi è il grande patrocinatore della ripresa italiana.
    luisi fa torino rai e festival di martina franca.
    mariotti concerti a bologna e aida con kaufmann a napoli.
    muti riparte da ravenna.

    bene, e il maestro chailly dov’è??? è il vergognoso direttore musicale della più sovvenzionata e spendaccione fondazione lirico-sinfonica italiana.
    ridomando dov’è???
    per che motivo viene pagato???
    per che motivo non viene allontanato dalla scala per manifesta incapacità di affrontare questo momento critico???

    BASTA!!!

    CHAILLY FUORI DALLA SCALA ENTRO IL 31 LUGLIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    DIMISSIONI!!!!!!!!
    VERGOGNA!!!!!!!!!!!!

  45. marco vizzardelli giugno 16, 2020 a 6:41 am #

    E LA SCALA ???????????

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    Il Maggio riapre!
    Concerto Zubin Mehta – Concert
    In vendita il concerto del 17 giugno 2020, ore 20, con il maestro Zubin Mehta a dirigere l’Orchestra del Maggio e il violinista Leonidas Kavakos.

    Il Maggio Musicale Fiorentino, prima fondazione lirico-sinfonica a farlo, dal 17 giugno apre le porte al pubblico in sala per sette concerti sinfonici con 200 posti in vendita in platea in linea con le disposizioni per la sicurezza: Zubin Mehta per sei volte (17, 20, 23, 30 giugno; 3, 7 luglio 2020) sul podio con un ciclo schubertiano e una volta Daniele Gatti (27 giugno 2020) con due importanti sinfonie di Haydn.

    Molti i solisti che saranno sul palco del Maggio nei diversi programmi incentrati soprattutto sulla grande scuola di musica viennese da Haydn, Mozart, Schubert, fino a Webern e Berg: Daniel Barenboim al pianoforte, le voci dei soprani Eva Mei e Maria Grazia Schiavo, dei mezzosoprani Francesca Cucuzza e Sara Mingardo, dei tenori Valentino Buzza e Maximilian Schmitt e del basso Gianluca Buratto.

    I 200 biglietti disponibili saranno acquistabili, con le modalità previste e con l’utilizzo del voucher, presso la biglietteria del Maggio, tramite il servizio cortesia e su Vivaticket. Sul sito http://www.maggiofiorentino.com, invece, il pagamento potrà essere effettuato solo con carta di credito (senza costi aggiuntivi di prevendita).

    Il concerto sarà anche trasmesso, a pagamento, in diretta streaming sulla piattaforma IDAGIO.

    I prossimi concerti saranno messi presto in vendita.

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    E LA SCALA?

    marco vizzardelli

  46. Massimiliano Vono giugno 16, 2020 a 2:03 PM #

    Vorrei ricordare al Teatro Alla Scala che siamo al 15/6 e sarebbe carino conoscere, se prevista , la prossima stagione.
    Vorrei anche ricordare, se non oso troppo, se è prevista nell’immenso organigramma scaligero una figura che di tanto in tanto dica qualcosa al pubblico del teatro. Anche qualcosa di puerile, stile “Buongiorno, non preoccupatevi, stiamo lavorando per una serie di appuntamenti”, oppure “Buongiorno stiamo valutando l’idea di sospendere tutta la stagione in corso fino alla riapertura del 7/12”. Insomma qualsiasi cosa che possa testimoniare che dentro quelle mura belle spesse e belle chiuse ci sia qualcuno di vivo perché , l’ho già scritto, non vorremmo un giorno che qualcuno aprendo i portoni si trovasse di fronte a “Casa Usher”.
    Oggi sul “Corriere della Sera” il sindaco Sala ha affermato “Forse la Scala farà un evento all’aperto prima del 7/12”.
    Mi chiedo: il portavoce del Teatro è quindi il sindaco Sala?
    Saluti

  47. Riccardo F. giugno 18, 2020 a 2:27 PM #

    Domenica 21 giugno alle 19:00 “OperaVision Summer Gala”

    Teatro dell’Opera di Roma
    De Nationale Opera Amsterdam
    Komische Oper Berlin
    Glyndebourne Festival
    Teatro Real Madrid
    Opéra-Comique Paris
    Det Kongelige Teater Stockholm
    Teatr Wielki Warszawa

    organizzano una staffetta operistica in diretta su internet.

    Insomma, le iniziative in giro per il mondo si moltiplicano, perché dare ora segni di vita è decisivo.

    Solo noi milanesi siamo obbligati a una quaresima eterna, grazie agli splendidi Meyer e Chailly, veri paladini del rapporto tra pubblico e teatro…

    • der rote Falke giugno 19, 2020 a 10:49 am #

      più che quaresima, che almeno è un tempo di ripensamento e di conversione, io parlerei di letargo.
      che squallore… che imbarazzo per milano…

  48. luca giugno 20, 2020 a 6:11 PM #

    Faccio notare quella che mi pare un’altra boiata catastrofica. Perché mai sospendere a ottobre “Agrippina” che prevede solo cinque solisti e una piccola orchestra??? Sarebbe un’opera giustissima per il periodo pandemico. Solo alla Scala succedono idiozie simili. Nel frattempo tutto continua a tacere sulla stagione 20/21.

    • chi giugno 21, 2020 a 8:09 PM #

      chi ha detto che sarà annullata?

      • luca giugno 21, 2020 a 9:34 PM #

        Il sito della Scala. Se guardi il calendario di ottobre 2020 vedi che sul titolo c’è la scritta “sospeso” e l’acquisto di biglietti è interdetto.

  49. Riccardo F. giugno 22, 2020 a 1:24 PM #

    Mi rode il fegato ad ammetterlo, ma ancora una volta nel campo della lirica Roma surclassa Milano.
    Fuortes e Gatti hanno appena annunciato questo popo di roba.
    Un’opera in forma scenica, la prima nell’Italia del dopo covid-19, ed è una nuova produzione di “Rigoletto”, col più grande direttore d’orchestra italiano e il più grande regista italiano!
    Due opere in forma di concerto con quel geniaccio di Stefano Montanari e dei cast succosissimi.
    Un galà Netrebko più consorte diretti da Bignamini.
    Un balletto stuzzicantissimo.

    A Milano tutto tace, ma forse il cda è ancora in tempo per estromettere Chailly entro qualche settimana.

  50. de rote Falke giugno 23, 2020 a 1:36 PM #

    con santa cecilia, il quadro si chiude: http://www.santacecilia.it/start/.
    tutte le principali istituzioni musicali italiane – ciascuna a suo modo e secondo i propri bilanci.
    tutte tranne una.
    l’unica che vede al proprio vertice due personaggi con la ipsilon nel cognome.

    vergogna sindaco sala!!!!!
    vergogna consiglio di amministrazione!!!!!!!

    chailly esonerato!!!!!!!!
    meyer esonerato!!!!!!!!!!

    • ftrdsybbudvhjiggbddyhjyt giugno 24, 2020 a 9:53 am #

      leggo che ci saranno concerti in luglio alla Scala?

      • der rote Falke giugno 24, 2020 a 5:45 PM #

        per risolvere il tuo quesito, ti consiglio di prendere il primo aereo per vienna, e piazzarti nei dintorni dell’ingresso artisti della staatsoper. incontri monsù meyer e glielo chiedi. può essere che magari ti prenda in considerazione, anche se per lui la scala è una specie di dopolavoro, come ormai hanno capito tutti tranne sindaco e cda.

  51. Riccardo F. giugno 24, 2020 a 5:48 PM #

    Oggi è il turno della Verdi di annunciare la ripartenza a luglio.

    Mi sembra che all’appello abbiamo quindi risposto tutti.

    Ah, no, no, aspetta, manca quel teatro lì che prende più soldi di tutti, quello che sta davanti al comune, non mi viene il nome…

  52. marco vizzardelli giugno 25, 2020 a 7:55 am #

    Santa Cecilia annuncia le 9 sinfonie di Beethoven dirette da Pappano, orchestra nella cavea dell’auditorium, biglietti da 30 euro in giù. Intanto l’Opera di Roma prepara Rigoletto e annuncia coraggiosamente nuova stagione. Intanto qualche musicista scaligero (Filarmonica) andrà a suonare in alcuni cortili: singolarmente lodevoli ma… “quel teatro che prende più soldi di tutti, quello che sta davanti al Comune”, tace. Sarebbe ora di destinare diversamente quei soldi. Ai più meritevoli.

    marco vizzardelli

    • Amonasro giugno 26, 2020 a 5:53 am #

      scusate sapete dove posso acquistare i biglietti per l’AIDA che la Scala allestisce in autunno? Sul sito non compaiono.

      • der rote Falke giugno 26, 2020 a 3:07 PM #

        REPETITA IUVANT

        caro amonasro,
        per risolvere il tuo quesito, ti consiglio di prendere il primo aereo per vienna, e piazzarti nei dintorni dell’ingresso artisti della staatsoper. incontri monsù meyer e glielo chiedi. può essere che magari ti prenda in considerazione, anche se per lui la scala è una specie di dopolavoro, come ormai hanno capito tutti tranne sindaco e cda.

  53. Amneris giugno 26, 2020 a 8:14 PM #

    il 30 giugno l’incarico a Vienna si conclude. Mi chiedo se aspettarlo in via filodrammatici o se gestirà il baraccone in smart da Paris

    • luca giugno 26, 2020 a 8:44 PM #

      La stampa viennese riportava che Meyer ha accettato una cattedra a Vienna di non so più cosa, quindi vi sarà un sovrintendente che farà il docente a migliaia di chilometri dal suo presunto luogo di lavoro.
      Del resto anche il responsabile compagnie di canto insegna al conservatorio di Torino.
      Insomma il cda consente che la Scala sia un dopolavoro-smart-parttime-quondohotempo.
      Aggiungi che il direttore musicale proprio non lavora e presumibilmente impedisce agli altri di lavorare.
      Aggiungi che è stato nominato coordinatore artistico uno che alla Staatsoper meyeriana era il responsabile dell’ufficio stampa.
      Insomma, manca solo Rocco Casalino direttore del personale e Belén Rodriguez e sorella direttrici del corpo di ballo, o e poi il ridicolo disastro avallato dal sindaco Sala è servito.
      Vergogna!
      A casa! Tutti a casa!!!

      • der rote Falke giugno 26, 2020 a 8:46 PM #

        comunque sala è imperdonabile. ormai lo disistimo per sempre. a meno che non cacci chailly entro il 31 luglio.

  54. ortensia69 giugno 26, 2020 a 9:51 PM #

    Oh, agnosco veteris vestigia flammae.
    Avevo abbandonato questo blog perché stava diventando una occasione di litigi tra appassionati. Vedo che torna ad animarsi intorno alle non-vicissitudini del teatro.
    Chissà se le parole del sindaco Sala quando ha detto recentemente: “Tornate a lavorare” si riferivano a Chailly, attualmente in smartworking. Mayer a quanto pare non ha mai iniziato. il passaggio di consegne con Pereira è stato fatto? Non si sa.
    La voce del Loggione continuerà ad occuparsi di opera. Fuori Milano.

  55. ortensia69 giugno 26, 2020 a 10:05 PM #

    A proposito, ma manco a Lucerna Chailly dirige?

    • der rote Falke giugno 26, 2020 a 10:41 PM #

      secondo me uno è libero di dirigere o meno.
      però almeno si dimetta da ruoli di responsabilità istituzionale, e si limiti a fare il libero professionista.

      CHAILLY FUORI DALLA SCALA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  56. marco vizzardelli giugno 26, 2020 a 10:16 PM #

    cara Ortensia, fiore rigoglioso o dell’estate dalle formose forme, è esattamente ciò ch’io da tempo suggerisco. Occuparsi d’altro e di altri più meritevoli, visto che costoro, del loro pubblico, se ne freg…, sbatt…, impippano altamente, in attesa di rifregarci vendendoci la loro carissima merce di mercanti nel Tempio, continuando a prenderci per fessi.
    I nostri soldini per i bigliettini siano destinati altrove!
    Sveglia, ragazzi!

    marco vizzardelli

    • Riccardo F. giugno 26, 2020 a 10:38 PM #

      Marco, è chiaro che in senso generale hai ragione. E te la dò volentieri, davvero. Però c’è anche un tema, non secondario, di spreco di danaro pubblico (e questo mi interessa come contribuente) e di danni nell’indotto per la città (e questo mi interessa come lavoratore).
      Non vedo una sola ragione per cui dovrei assistere a questo sfacelo senza almeno farmi girare le scatole e alzare un po’ la voce.
      Poi come appassionato cercherò di assistere e di sostenere chi lo merita (spero di andare a Roma per uno dei tre Rigoletti, e certamente andrò a sentire Lonquich all’Auditorium e Dindo ai Pomeriggi).

  57. luca giugno 27, 2020 a 7:46 am #

    Oggi la stampa amica propaganda tre concertini all’aperto di piccoli gruppi della Filarmonica della Scala come prime note di ripartenza della Scala stessa.
    Occorre sempre ricordare che la Filarmonica della Scala è una libera associazione di strumentisti che nulla ha a che fare con la fondazione lirica.
    Già questa confusione – che peraltro è il cuore del cuore della nefasta e negligente concezione di Riccardo Chailly – la dice lunga sul giornalismo asservito.
    Noi aspettiamo segni di vita dalla Scala, quella vera, quella che di Chailly dovrebbe liberarsi quanto prima per ripartire con slancio in una fase inedita ma piena di opportunità che direttori musicali degni di questo nome certo saprebbero cogliere e far fruttare.

    Tico tico tì
    Tico tico tà,
    pessimo Chailly
    vanne via di qua!

  58. Gianchi giugno 27, 2020 a 8:41 am #

    Fuori MEYER

    • herbert von karajan giugno 27, 2020 a 9:48 am #

      “Fuori”???
      Ma se prende lo stipendio dal 1° marzo e NON è MAI ENTRATO!!!!!!!

      PULIZIA ALLA SCALA.
      ONESTà.
      FUORI I MERCANTI DAL FINTO TEMPIO!

  59. Indignata giugno 27, 2020 a 10:45 am #

    sono schifata

  60. der rote Falke giugno 29, 2020 a 10:08 am #

    tra l’altro imbarazzantissimo spacciare in homepage come grande passo di riapertura il fatto che dal 20 giugno sia accessibile niente meno che il museo della scala! la scala È un museo, lo squallido museo di se stessa.
    ci prendono pure per il mulo…

  61. Riccardo F. luglio 3, 2020 a 1:18 PM #

    I voucher continuano a non arrivare.
    Nel frattempo, a parte i quattro pietosini concertini da camera, nessuna traccia sul calendario dei promessi concerti di settembre,
    Posso azzardare la mia? Non scommetterei un centesimo che Chailly diriga Requiem e Nona. Secondo me hanno fatto un annuncio per tener buono il pubblico e guadagnare tempo.
    La presa per il mulo prosegue.

    • Giargiana luglio 3, 2020 a 2:32 PM #

      ma lei Riccardo F e’ per caso Riccardo Frizza?

      • Riccardo F. luglio 3, 2020 a 3:14 PM #

        No.

  62. Margaretha Hélène Keller luglio 4, 2020 a 2:49 am #

    Intendiamoci, sono molto d’accordo con l’indignazione ormai diffusa rispetto all’attuale dirigenza della Scala, primo fra tutti il davvero troppo evanescente e bolso direttore musicale.
    Però mi piacerebbe che aprissimo una riflessione franca sull’impatto reale che oggi ha il mondo dell’opera. A fronte di persone appassionate, credo occorra ammettere che dei destini di questa arte interessi proprio a pochissimi. Davvero che la Scala sia aperta o chiusa preoccupa mediamente a qualche italiano? La mia risposta è no. Purtroppo. Figurarsi, quindi, se preoccupa che cosa vi si rappresenta o meno!
    Da parte mia questo da un lato risottolinea la drammatica urgenza della nomina di un direttore musicale che come con Abbado e Muti torni a essere il trascinatore quotidiano e la guida effettiva del teatro, ma dall’altra suggerisce un ridimensionamento economico e retorico per una realtà che piaccia o non piaccia vive nel disinteresse della politica e della società.

    • lavocedelloggione luglio 4, 2020 a 7:06 am #

      Spero tanto che lei non abbia ragione, cara Margaretha, c’è da sperare che il teatro d’opera sia almeno ritenuto di “interesse nazionale” come il Colosseo o piazza San Marco, etc etc, se è vero che l’interesse per questo genere di spettacolo è destinato a diminuire inesorabilmente. Ci sono però esempi positivi in Italia e altrove dove sovrintendenti dinamici e direttori artistici capaci e intelligenti con buone idee hanno risollevato teatri sonnolenti…
      Nell’immediato io temo di più la questione del distanziamento fisico (lo chiamano sociale, ma si tratta di distanziamento fisico); tutte le manifestazioni umane più interessanti richiedono l’assembramento piuttosto che il distanziamento. Sarebbe davvero l’inizio di un’era buia se dovessimo continuare a mantenere ancora a lungo misure di questo tipo, compreso l’uso di mascherine. Io personalmente finché tutto non torna come prima, a teatro non metterò piede.
      Piena di speranza, comunque, vi saluto tutti. Attilia

    • der rote Falke luglio 4, 2020 a 7:59 am #

      gentile margaretha, la sua analisi è implacabile e ineccepibile.
      io però spero che vi sia un altro esito. spero cioè che proprio il coronavirus dia l’avvio a un ripensamento del ruolo del teatro alla scala per la nostra nazione.
      in soldoni: credo che proprio questo impasse pandemico offra alla scala quasi una ultima possibilità di dimostrare la propria indispensabilità malgrado (come negli ultimi tempi sempre affermava la nostra mai troppo rimpianta amica violamargherita) la discontinuità avvenuta il 2 maggio 2005 si sia rivelata a posteriori un colpo mortale al prestigio e alla autorevolezza del nostro teatro.
      ma proprio perché è un’ultima possibilità, va giocata bene. e per giocarla bene – ribadisco – occorre che venga anzitutto congedato il maestro chailly, e che al suo posto venga chiamato un direttore carismatico che si riagganci al filone di credibilità che da De Sabata a Muti costituiva la colonna vertebrale dell’identità artistica del teatro.

    • milanese luglio 4, 2020 a 8:37 am #

      Scusate ma secondo me siamo già ampiamente nel dopo Chailly. Se anche non si dimettesse entro breve, il suo contratto scade nel 2022, e non vedo proprio chi sia quel baggiano autolesionista (tra sindaco, sovrintendente e membri del cda) che gli possa rinnovare una carica che è stata incarnata con esiti così mediocri.
      Quindi si tratta di non perdere tempo e, coinvolgendo le masse artistiche, di fissare al più presto il successore in modo che fin d’ora possa iniziare a formulare i proprio piani artistici.
      Così si fa in tutte le grandi istituzioni musicali del mondo.

      • Pereira luglio 4, 2020 a 8:09 PM #

        Visto il sindaco e il dirigente Meyer temo possa continuare oltre il ’22

  63. DISLESSICO luglio 4, 2020 a 8:33 PM #

    dice, nel frattempo, “ma non si vendono i biglietti dei 4 concerti da camera!!!”, dice

    si preannunciano forni clamorosi

    vi siete alienati il pubblico trattandolo a pesci in faccia con voucher e assenza di qualsiasi linea artistica

    l’house-organ corriere della sera corre ai ripari e si inventa 4 dirette sul suo sito
    ma il re è nudo, dico…

    e chailly la sua occasione la ha avuta e l’ha sprecata

    e non ci sarà una seconda possibilità, dicono

    e tanto i biglietti non glieli compra nessuno lo sappiamo

    e si va in bancarotta se non si cambia direttore musicale, dicono

    e quando si tocca il portafoglio di colpo tutti rinsaviscono, persino i sindacati

    e la milano da bere ce la siamo già bevuta, dicono

    e nemmeno la gabri può bloccare la frana che viene giù dalla montagna più alta, dicono

    chiusi nel loro fortino, dicono, col ponte levatoio alzato, dicono, facendo le barricate, dicono, pronti a respingere l’ultimo assalto, dicono

    l’ultimo, perché poi altrimenti la scala non c’è più, dico…

    • Lagabri luglio 4, 2020 a 9:48 PM #

      ma voi pensiate che Meyer pensi a chi mettere al posto di Chailly? Ma cosa glie ne frega a Meyer. Andrà avanti così!

      • der rote Falke luglio 5, 2020 a 2:13 am #

        lagabri, io distinguerei il discorso in due parti. uno: la scelta di meyer è stata sbagliatissima, frutto di un processo decisionale demenziale in cui pur di non dare il posto a chi se lo meritava ci si è consegnati all’euroburocratismo più incolore. due: meyer, sebbene sia inadeguato per reggere la scala, purtuttavia è uomo che pensa soprattutto a salvare se stesso, dunque se capisse che gli conviene scaricherebbe anche chailly.

        personalmente non acquisterò più biglietti in presenza di questa sciagurata dirigenza, e ripeto comunque la mia richiesta: CHAILLY E MEYER FUORI DALLA SCALA ENTRO FINE LUGLIO! LIBERIAMO IL TEMPIO DAI MERCANTI!

      • lagabri luglio 5, 2020 a 7:03 am #

        entro fine luglio perchè? Comunque ho l’impressione che i.primi a fregarsene siano sindaco e cda, temo dunque che non cambierà nulla

  64. marco vizzardelli luglio 5, 2020 a 9:48 am #

    “personalmente non acquisterò più biglietti”.

    Esatto. Questa è l’arma, la sola, che abbiamo in mano. Non comperare più biglietti alla Scala finché non cambi radicalmente. Sono un errore gli euro dati a pseudo-concerti messi lì a casaccio per mascherare uno stato di inerzia.
    Lasciargli il teatro vuoto è la sola forma di avvertimento praticabile.

    marco vizzardelli

  65. Riccardo F. luglio 5, 2020 a 3:32 PM #

    https://www.nachrichten.at/kultur/die-staatsoper-hat-international-an-relevanz-verloren;art16,3271701

    Intervista molto significativa di Franz Welser-Möst contro Dominique Meyer.
    I due entrarono insieme nel 2010 all’Opera di Vienna, ma nel 2014 il direttore musicale si dimise, e promise che non avrebbe pronunciato più una sola parola sul sovrintendente sino al giorno che questi avesse abbandonato la capitale austriaca.
    A quel punto, Meyer per sei anni rimase senza direttore musicale e fece il bello e il cattivo tempo.
    Dopo appena quattro giorni dalla fine del mandato viennese di Meyer, dunque, Welser-Möst non perde tempo e spara a zero sul (presunto) manager.
    Tra le tantissime e gravissime accuse del direttore (nessuna linea artistica, visione da supermarket, assenza dal dibattito operistico internazionale, casting femminili fatti non sulle voci bensì sulle fattezze fisiche, bugie sui numeri dello sbigliettamento, incapacità di dialogare coi registi, conduzione del personale smorta) ce n’è una che trovo calzantissima, e che fa capire perfettamente l’errore madornale della città di Milano a essersi affidato a un tipo così: “Con Meyer non si può avere rapporto artistico e umano, perché non ha personalità forte, pensa di mettere tutti i problemi sotto il tappeto con quel suo sorrisino diplomatico”.
    Poiché il direttore musicale (e chi lo controlla) hanno esattamente lo stesso tasso di assenza di personalità misto a intriganteria politicante, il mix che si preannuncia sarebbe stato già di per sé disastroso. In tempi di coronavirus e crisi mondiale è come buttarsi giù dal burrone.
    FERMATELI FINCHE’ SIAMO IN TEMPO!!!

    • giannetta luglio 5, 2020 a 8:02 PM #

      Ormai non si e’piu in tempo, capiterà. Frittata fatta.

  66. DISLESSICO luglio 5, 2020 a 9:44 PM #

    “non possono cacciarmi”

    “sì invece”

    “ma… mi aveva garantito che”

    “ti ha mollato”

    “nnnn… nnnon è possibile, anche Giov….”

    “anche lui”

    “è finita?”

    “temo di sì”

    ma è mai iniziata?, dicono

    <>

  67. der rote Falke luglio 6, 2020 a 10:25 am #

    https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/riaperturina-estiva-scala-come-mai-teatro-ha-deciso-queste-241375.htm

    ribadisco con forza: AL PIU’ PRESTO FUORI CHAILLY E METER DALLA SCALA!
    E’ UNO SCANDALO!!!

    • gianna trombini luglio 6, 2020 a 10:29 am #

      È veramente uno scandalo nazionale.
      Milano umiliata da questi due signori, e da un sindaco e un cda dormienti.
      Andatevene, sciagurati!

    • Riccardo F. luglio 6, 2020 a 1:18 PM #

      Che schifo.
      Mai più un biglietto con loro al potere.

    • J. luglio 6, 2020 a 2:22 PM #

      Riassumendo: dirigenza e musicisti pagati dai contribuenti per non produrre niente!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
      Chailly grande regista della strategia del silenzio totale, mentre le altre istituzioni cercano di ripartire.
      Sono veramente indignato.
      Mi accodo ai tanti che faranno sciopero dei biglietti sinché l’attuale direttore musicale sarà in carica.
      Non voglio essere complice di questo sfacelo artistico e professionale.
      Milano merita ben altro.
      I miei soldi meritano ben altro.
      Miserabili!

    • Giuliana, Milano luglio 6, 2020 a 2:31 PM #

      E’ ora anche per la Scala di un bel mani pulite. La Milano della lirica non puo’ rimanere lo zimbello dell’Italia e del mondo. Che delusione quando l’approfittamento e il menefreghismo s’insinuano anche nelle cosiddette eccellenze.

      Ma perche’ siamo arrivati fino a questo punto? Perché la politica si sveglia, se si svegliera’, solo quando arriviamo alle macerie morali e artistiche?

    • Luca luglio 6, 2020 a 2:56 PM #

      E in tutto questo ieri su Repubblica il neo sovrintendente quale primo grande messaggio lancia?
      “Il governo deve darci tanti soldi straordinari in più perché perderemo un terzo del pubblico”!
      Siamo veramente all’autoreferenzialità pura e al delirio di onnipotenza!
      Ma vi rendete conto, cari Chailly e Meyer, in che condizioni sono questa nazione e questa città?
      E voi – dopo non aver dato segni di vita artistica per mesi – la prima parola che pronunciate è “danaro”?
      Non c’è uno straccio di programmazione per i mesi da settembre a novembre. Della stagione 2020-2021 si è persa ogni traccia.
      E voi prima ancora di dire quel che volete fare chiedete ancora e sempre soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi???

      Maestro Chailly, lei è l’unico direttore che non ha fatto nulla per riprendere le attività, è l’unico direttore che non ha guidato la ripartenza della fondazione in cui ha responsabilità artistica.

      Perché Muti sì e Chailly no?
      Perché Gatti sì e Chailly no?
      Perché Harding sì e Chailly no?
      Perché Barenboim sì e Chailly no?
      Perché Pappano sì e Chailly no?
      Perché Rattle sì e Chailly no?
      Perché Mehta sì e Chailly no?
      Perché Mariotti sì e Chailly no?
      Perché Frizza sì e Chailly no?
      Perché Luisi sì e Chailly no?
      Perché Valčuha sì e Chailly no?
      Perché Antonini sì e Chailly no?
      Perché Nagano sì e Chailly no?
      Perché Blomstedt sì e Chailly no?
      Perché Gergiev sì e Chailly no?
      Perché Welser-Möst sì e Chailly no?
      Perché Fogliani sì e Chailly no?
      Perché Petrenko sì e Chailly no?
      Perché Orozco-Estrada sì e Chailly no?
      Perché Cambreling sì e Chailly no?
      Perché Armiliato sì e Chailly no?
      Perché Capuano sì e Chailly no?
      Perché Cadario sì e Chailly no?
      Perché Fischer sì e Chailly no?
      Perché Flor sì e Chailly no?
      Perché Roth sì e Chailly no?
      Perché Nagano sì e Chailly no?
      Perché Montanari sì e Chailly no?
      Perché Nelsons sì e Chailly no?
      Perché Thielemann sì e Chailly no?
      Perché Bignamini sì e Chailly no?

      E, alla Scala, perché siccome Chailly no allora nessuno???

      Chi è lei, maestro Chailly, per potersi permettere questo dannosissimo disimpegno?
      Chi è lei, maestro Chailly, per meritare ancora di guidare il nostro Teatro alla Scala?

      Chi è lei, maestro Chailly, davvero?

      • fraaaa luglio 6, 2020 a 5:30 PM #

        uno schifo. Dal sindaco, cda fin a meyer e chailly.

      • bahh luglio 6, 2020 a 5:52 PM #

        la diretta streaming della Scala del.concerto di stasera indica come.baritono SIMONA PIAZZOLA.
        ??????????

  68. proet luglio 6, 2020 a 10:12 PM #

    cari amici del blog, ho letto con interesse tutti i commenti e condivido tutto quello che avete scritto.
    ma dobbiamo anche tenere conto di una triste realtà che voi conoscete meglio di me: la Scala da anni è riempita da un pubblico costituito da 1) turisti che in questo momento non ci sono e chissà quando torneranno 2) borghesia milanese già catarrosa di suo e piuttosto attempata, se anche sono sopravvissuti a questo periodo tremendo è difficile che abbiano voglia di rischiare rimettendo piede in teatro, sia pur distanziati 3) una sparuta minoranza di appassionati che siete voi e dei quali, in termini di entrate, non frega nulla a nessuno, certo non si fanno incassi col loggione e qualche scarso abbonamento.
    è abbastanza logico che in questa situazione non sappiano che pesci pigliare e preferiscano mettere tutti in cassa integrazione pagata dallo stato.
    e non sarà certo Sala a fargli cambiare idea, giacché si tratta solo di uno squallido squaletto neo-liberista con qualche riverniciata black, pink e green, tanto per catturare qualche voto dalla borghesia progressista che ancora ci crede.
    questa la triste realtà, cui si aggiungono in tutta Italia: Università, Conservatori e accademie sostanzialmente chiuse o in modalità DAD e movida a tutto spiano per ingrassare l’economia informale quando non mafiosa che ci sta dietro.
    in questa situazione pensate che davvero importi a qualcuno del contatto del teatro con un pubblico che sostanzialmente non esiste?
    e quello che pure esisterebbe e che già prima faceva fatica a comprare un biglietto decente, siete sicuri che sarebbe interessato ad assistere a qualche concerto quando in rete ormai si trova di tutto e di più a qualsiasi ora del giorno e della notte, da tutto il mondo e a livelli altissimi?
    quanto ai rimborsi sono in buona compagnia, io sto aspettando da mesi una dozzina di rimborsi per ritardo o rinuncia al viaggio causa lockdown da Trenitalia e a parte un paio nulla si è mosso.
    è l’Italia bellezza!
    peraltro oggi tutta a celebrare un discreto musicista dedito alla musica applicata come se fosse “uno dei grandi compositori del Novecento” (testuali parole dal Giornale della Musica online)….

  69. Riccardo F. luglio 7, 2020 a 5:34 PM #

    Un nuovo giorno sta terminando senza le dimissioni di Chailly e Meyer. Giornata quindi persa per il recupero della dignità della Scala.

  70. Rosa Maria moresco luglio 27, 2020 a 6:47 am #

    Grazie agli amici del loggione per la partecipazione al nostro dolore. La Scala e la musica erano per lui una passione e il vostro gruppo amicizia e condivisione.

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