Benjamin Britten
Orchestra del Teatro alla Scala
Nuova Produzione Teatro alla Scala
Durata spettacolo: 2 ore e 18 minuti incluso intervallo
Direttore | Christoph Eschenbach |
Regia | Kasper Holten |
Scene e costumi | Steffen Aarfing |
Luci | Ellen Ruge |
Drammaturgo | Gary Kahn |
The Prologue/Peter Quint | Ian Bostridge |
The Governess | Miah Persson |
Miles | Sebastian Exall (14, 20, 30 sett., 17 ott.)*
Lucas Pinto (16 e 28 sett., 13 ott.)* |
Flora | Louise Moseley |
Mrs Grose | Jennifer Johnston |
Miss Jessel | Allison Cook |
*Trinity Boys Choir Direttore DAVID SWINSON
L’opera in poche righe
Nel 2016 il Teatro alla Scala presenta una nuova produzione al Piermarini contemporaneamente a una tournée all’estero. Si tratta di Giro di vite (The Turn of the Screw) di Benjamin Britten, con cui debutta alla Scala il regista danese (e direttore artistico del ROH Covent Garden) Kasper Holten. Prestigiosa la parte musicale, con Christoph Eschenbach sul podio e Ian Bostridge e Miah Persson protagonisti. Bostridge approda così a un ruolo scenico alla Scala dopo il grande successo dei suoi concerti di canto.
Perché c’è una foto di Italiana o CFT o simili? È la nuova regia danese? 🙂
Oddio, vedo se faccio a tempo a correggere, devo prendere un treno per Venezia perché vado alla Fenice a vedere Norma (a proposito, sarebbe stato più opportuno che il Giro di vite fosse rappresentato a Venezia dato che la prima è stata data proprio alla Fenice il 14 settembre 1954) Baci a tutti Attilia
Prima di tutto, Britten: ogni incontro con la sua musica ed il suo teatro in musica è folgorante. Poi, molto alto livello della resa musicale. Eschenbach a pieno agio con linguaggio e tematiche e ottimi gli strumentisti scaligeri. Nel cast, iconico, impressionante Ian Bostridge: il fisico allampanato sotto la chioma rossa, i movimenti dinoccollati, il pallore, la voce non bella ma di una espressività totale, la dizione, le inflessioni (memorabile il vocalizzo “Miles, Miles”), tutto contribuisce a una inquietante rappresentazione fisica-psicologica del male. Eccellente Miah Persson, ormai chiaramente fra le massime cantanti-interpreti odierne. Acerbo ma giusto proprio per quello il Miles di Lucas Pinto, a posto Louise Moseley (Flora), Jennifer Johnston (Mrs Grove) e Allison Cook (Miss Jessel).
Lo spettacolo di Holten è elegante, ma proprio nella sua elegante geometricità mi sembra resti un passo indietro rispetto alle inquietudini, all’ambiguità, al geniale malessere suscitato da una musica, e da un teatro in musica, assolutamente geniali. Sono per un 9 complessivo alla parte musicale (con Bostridge fuoriclasse), 7 o 6/7 a quella scenica.
marco vizzardelli