THOMAS HAMPSON, MARTIN GRUBINGER E THE PERCUSSIVE PLANET ENSEMBLE – CECILIA BARTOLI

25 Ott
25 Ottobre 2015
Baritono Thomas Hampson
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Percussioni Martin Grubinger junior
Percussioni Martin Grubinger senior
Percussioni Leonhard Schmidinger
Percussioni Rainer Furthner
Percussioni Slavik Stakhov
i Percussion                                                 Luis Ribeiro

Basso elettrico Heiko Jung
Batteria Sebastian Lanser
Pianoforte, tastiera Per Rundberg
Pianoforte, tastiera Daniel Schröckenfuchs
Vocalist Doro Hanke
Tromba Aneel Soomary
Tromba Andreas Pranzl
Trombone, trombone basso Philipp Fellner
Saxofono, clarinetto, flauto traverso Alexander von Hagke
Tecnico del suono Martin Hildebrand

George Crumb Give me that old time religion
Joshua fought the battle of Jericho
Sometimes I feel like a motherless child
When Johnny comes marching home
John Corigliano On the day the world ends
Patroclus
Interlude
One sweet morning
Sting Never coming home
Why should I cry for you
Seven Days
Fragile
Send your love (instrumental)
Shape of my heart
Bring on the night

Tributo a Frank Sinatra

John Kander /Fred Ebb

 

New York, New York

Jimmy van Hausen / Sammy Cahn Come fly with me
Cole Porter I’ve got you under my skin
George Gershiwin / Ira Gershwin

(strumentale)

Strike up the band
Kurt Weill / Bertolt Brecht Mack the Knife

 

27 Ottobre 2015
Mezzosoprano Cecilia Bartoli

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Mezzosoprano Cecilia Bartoli
I Barocchisti
Direttore al cembalo Diego Fasolis
Flauto Jean-Marc Goujon
Oboe Pier Luigi Fabretti

PROGRAMMA

“DA VENEZIA A SAN PIETROBURGO”

Antonio Vivaldi da Farnace

Ouverture

 

da Ottone in Villa

Gelosia, tu già rendi l’alma mia (Aria di Caio)

 

da Orlando furioso

Sol da te, mio dolce amore (Aria di Ruggiero)

 

da Griselda

Agitata da due venti (Aria di Costanza)

 

Concerto in sol magg. per archi RV 151

“Alla rustica”

 

da Farnace

Gelido in ogni vena (Aria di Farnace)

 

da Giustino

Sventurata navicella (Aria di Leocasta)

Hermann Raupach da Al’cesta

Marcia

Idu na smert (Vado alla morte. Aria di Al’cesta)

 

da Siroe, re di Persia

O placido il mare (Aria di Laodice)

Baldassarre Gualuppi da Iphigenia in Tauride

Ouverture

Francesco Domenico Araia da Seleuco

Pastor che a notte ombrosa (Aria di Demetrio)

Johann Adolf Hasse da La clemenza di Tito

Ouverture

Arie di Sesto

– Se mai senti spirarti sul volto

– Vò disperato a morte

Francesco Domenico Araia da Bellerofonte

Ouverture

Nicola Porpora da Adelaide

Nobil onda (Aria di Adelaide)

20 Risposte to “THOMAS HAMPSON, MARTIN GRUBINGER E THE PERCUSSIVE PLANET ENSEMBLE – CECILIA BARTOLI”

  1. MGL ottobre 27, 2015 a 1:09 PM #

    Cancellato…

    • MGL ottobre 27, 2015 a 1:39 PM #

      Cancellato recital della signora Bartoli..

  2. pippo_bo ottobre 27, 2015 a 8:07 PM #

    Ma dai?
    Un cambio di programma col sovrintendente Pereira?
    Una cancellazione della signora Bartoli?
    Roba da non credere…

    • masvono ottobre 27, 2015 a 11:13 PM #

      Credo che per la prima volta da che io frequento il teatro sia stato contestato a urla e “buuu” il sovrintendente. Era ora.
      Saluti

      -MV

  3. marco vizzardelli ottobre 28, 2015 a 12:23 am #

    Udite, udite! Abbiamo il primo Sovrintendente della Storia che apostrofa come segue un loggionista contestatore: “Vieni giù se hai il coraggio”. Questo il culmine di una serata divertentissima, nella quale i Barocchisti-con-Fasolis-senza-Bartoli hanno eseguito bene un buon programma alternativo di un’oretta e dieci senza intervallo e sono stati giustamente molto acclamati, mentre Alex Pereira “crazie di esser fenuti molto numerosi lo stesso” si è beccato la inevitabile selva di “buuu”, e ha pure reagito male. In ogni caso, esilarante.
    Ma andiamo con ordine. Già dalle prime ore del mattino gira voce della rinuncia di Santa Cecilia Nostra per presunto raffreddore, la portineria di via Filodrammatrici sa e conferma, ma la Direzione cicca completamente i tempi dell’annuncio che va, sì, da una cert’ora in poi sul sito, mentre le locandine con tanto di nom Bartoli rimangono appese ai muri del teatrone fino al primo pomeriggio. Chi qui scrive verifica preso il negozio di dischi, trovando il gestore completamente ignaro con la locandina a nome Bartoli ben visibile sul banco.
    E si arriva a sera, in teatro: con tipica mosse pereriane, il sovrintendente apprima annuncia che il concerto sarà gratis, senza Cecilia ma con rimborso, poi, nell’imminenza dell’inizio, si pianta in platea (le gallerie non contano, bisogna ungere sponsor e ricchi e quant’altro) davanti all’ingresso di sinistra dal guardaroba, e s’inchina mooltoo ossequiosamente – direbbe Quickly – a coloro che entrano, mentre alcuni fili di paglia fuoriescono dal didietro dei suoi pantaloni. Visto dalle gallerie, dà francamente sui nervi… A tre minuti dall’inizio scompare dal guardaroba. Si attenuano le luci, entrano i Barocchisti accolti da un applauso, ma c’è una pausa lasciata dal non immddiato ingresso del direttore-cembailista Fasolis, e proprio in quella si inserisce una “voce dal cielo”, chiara e udibilissima: . Dalle gallerie e da alcuni palchi parte un applauso. Subito, sul palco, si materializza Pereira, che con voce lievemente tremula ma ben udibile attacca il suo “crazie per essere fenuti, ecc” e subisce una selva di buu, proseguendo “Cecilia avrebbe tanto voluto esser fra voi, ha provato anche stamattina” e ciò non corrisponde alla tempistica delle voci mattutine ma amen, arriva un altra bordata di buuu e una voce dalla seconda galleria chiede: più qualcosa d’altro di non ben comprensibile, al che il Pereira se ne esce: “Vieni giù se hai il coraggio, perché non vieni qui a parlarmene in faccia”, sbracata che provaoca una terza bordata di “buuu” fra i quali, molto acuto e udibile, quello che sortisce dalla prima galleria lato sinistro (stessa direzione della voce sul licenziamento) cui Pereira alza gli occhi e replica: <Con quella voce così acuta potresti studiare canto", ricevendo la risposta a piena voce: e il tutto, ad ulteriore divertimento, prende la surreale fisionomia di celebrazione di un’assente-morta-vivente, con tanto di bis di Porpora e uscita i scena dei bravi strumentisti.
    Il tutto – in maniera singolare e grottesca – valeva la presenza. Ma siamo già al dopo: qualcuno, prima o poi, farà i conti in tasca a chi di dovere sul numero delle assenze eccellenti, e magari anche sui bilanci-Scala-Expo, nel giorno in cui, fra l’altro – povero Pereira! – il direttore del balletto ha piantato in asso la Scala con tre anni d’anticipo, con tanto di minacciato arrivo (pare evitato) del successore Spoerli, che sarebbe stato o sarebbe l’ennesimo residuato zurighese (ricordiamo la “grande direzione” dell’Otello di Rossini) importato nella depandance-Scala?

    Venghino signori, venghino! Domani nuovo giorno, nuova recita…. lo show must go on! Fino a quando?

    marco vizzardelli

  4. marco vizzardelli ottobre 28, 2015 a 12:42 am #

    RISCRIVO CON REFUSI (SPERO) CORRETTI

    Udite, udite! Abbiamo il primo Sovrintendente della Storia che apostrofa come segue un loggionista contestatore: “Vieni giù se hai il coraggio”. Questo il culmine di una serata divertentissima, nella quale i Barocchisti-con-Fasolis-senza-Bartoli hanno eseguito bene un buon programma alternativo di un’oretta e dieci senza intervallo e sono stati giustamente molto acclamati, mentre Alex Pereira “crazie di esser fenuti molto numerosi lo stesso” si è beccato la inevitabile selva di “buuu”, e ha pure reagito male. In ogni caso, esilarante.
    Ma andiamo con ordine. Già dalle prime ore del mattino gira voce della rinuncia di Santa Cecilia Nostra per presunto raffreddore, la portineria di via Filodrammatrici sa e conferma, ma la Direzione cicca completamente i tempi dell’annuncio che va, sì, da una cert’ora in poi sul sito, mentre le locandine con tanto di nome Bartoli rimangono appese ai muri del teatrone fino al primo pomeriggio. Chi qui scrive verifica preso il negozio di dischi, trovando il gestore completamente ignaro con la locandina a nome Bartoli ben visibile sul banco.
    E si arriva a sera, in teatro: con tipiche mosse pereriane, il sovrintendente dapprima annuncia che il concerto sarà gratis, senza Cecilia ma con rimborso, poi, nell’imminenza dell’inizio, si pianta in platea (le gallerie non contano, bisogna ungere sponsor e ricchi e quant’altro) davanti all’ingresso di sinistra dal guardaroba, e s’inchina mooltoo ossequiosamente – direbbe Quickly – a coloro che entrano, mentre alcuni fili di paglia fuoriescono dal didietro dei suoi pantaloni. Visto dalle gallerie, dà francamente sui nervi… A tre minuti dall’inizio scompare dal guardaroba. Si attenuano le luci, entrano i Barocchisti accolti da un applauso, ma c’è una pausa lasciata dal non immediato ingresso del direttore-cembailista Fasolis, e proprio in quella si inserisce una “voce dal cielo”, chiara e udibilissima: . Dalle gallerie e da alcuni palchi parte un applauso. Subito, sul palco, si materializza Pereira, che con voce lievemente tremula ma ben udibile attacca il suo “crazie per essere fenuti, ecc” e subisce una selva di buu, proseguendo “Cecilia avrebbe tanto voluto esser fra voi, ha provato anche stamattina” e ciò non corrisponde alla tempistica delle voci mattutine ma amen, arriva un altra bordata di buuu e una voce dalla seconda galleria chiede: più qualcosa d’altro di non ben comprensibile, al che il Pereira se ne esce: “Vieni giù se hai il coraggio, perché non vieni qui a parlarmene in faccia”, sbracata che provaoca una terza bordata di “buuu” fra i quali, molto acuto e udibile, quello che sortisce dalla prima galleria lato sinistro (stessa direzione della voce sul licenziamento) cui Pereira alza gli occhi e replica: , ricevendo la risposta a piena voce: e il tutto, ad ulteriore divertimento, prende la surreale fisionomia di celebrazione di un’assente-morta-vivente, con tanto di bis di Porpora e uscita di scena dei bravi strumentisti.
    Il tutto – in maniera singolare e grottesca – valeva la presenza. Ma siamo già al dopo: qualcuno, prima o poi, farà i conti in tasca a chi di dovere sul numero delle assenze eccellenti, e magari anche sui bilanci-Scala-Expo, nel giorno in cui, fra l’altro – povero Pereira! – il direttore del balletto ha piantato in asso la Scala con tre anni d’anticipo, con tanto di minacciato arrivo (pare evitato) del successore Spoerli, che sarebbe stato o sarebbe l’ennesimo residuato zurighese (ricordiamo la “grande direzione” dell’Otello di Rossini) importato nella depandance-Scala?

    Venghino signori, venghino! Domani nuovo giorno, nuova recita…. lo show must go on! Fino a quando?

    marco vizzardelli

  5. pippo_bo ottobre 28, 2015 a 8:41 am #

    Nel frattempo il direttore del balletto se ne va senza manco avvisare: Pereira lo ha saputo da un comunicato del Bolshoi!!!
    Pereira ha allora dichiarato che insieme a Chailly nominerà un nuovo direttore di indiscutibile qualità… Ho sentito bene??? Insieme a Chailly??? Ma Chailly che capisce pochissimo di opera, cosa può capire di balletto???
    Siamo tutti matti!!!

  6. lobo toni zato ottobre 28, 2015 a 8:47 am #

    Oggettivamente la situazione in Scala mi pare fuori controllo.

    Tra l’altro siamo alla vigilia dello svelamento di un clamoroso cambio di regista nel cartellone 2015-2016, che si configura come e vera e propria cacciata e censura del Direttore Principale rispetto a una scelta del Sovrintendente, con tanto di soluzione costosissima tirata fuori all’ultimo momento.
    Cacciare Chailly (il cui contributo in termini di impegno per il teatro è sotto il limite del ridicolo) finché siamo in tempo no?

    Domanda: perché il cda non interviene per riportare la situazione alla decenza?

    • davide ottobre 28, 2015 a 2:17 PM #

      Anche io sono molto sensibile all’argomento della mancanza di impegno da parte del direttore musicale Chailly.
      Studiando il cartellone emergono numeri vergognosi, che sono imparagonabili con analoghe istituzioni nel mondo.

      presenza di Chailly per serate operistiche: 17
      presenza di Chailly per serate sinfoniche: 6

      In poche parole: uno dirige la miseria di 23 volte in una stagione e si può anche fregiare del titolo di Direttore Principale.

      sticazzi!

  7. Fr Ate ottobre 28, 2015 a 8:49 am #

    tutti a casa…… e poi avanti con Daniele Gatti….. l’unico che ha la statura morale e artistica per farci ripartire……. cosa aspettate?…….

    • pippo_bo ottobre 28, 2015 a 8:51 am #

      Concordo, però l’orchestra deve darsi una mossa al più presto, basta tergiversare.

  8. Franco Nava ottobre 28, 2015 a 1:44 PM #

    SCUSATE, MA NESSUNO STA FACENDO LA DOMANDA PIU’ OVVIA: QUANTI SOLDI PUBBLICI (cioè presi dalle tasse e dati alla Scala) E’ COSTATA LA DECISIONE DI IERI DI APRIRE COMUNQUE IL TEATRO, PAGARE IL MAESTRO E L’ENSEMBLE, DARE IL CONCERTO GRATIS E COMUNQUE RIFONDERE TUTTI GLI SPETTATORI???

    CHI HA DATO IL VIA-LIBERA A QUESTO SPRECO DI DANARO? PERCHE’ CDA E SINDACO NON CHIEDONO A PEREIRA E CHAILLY DI RIMBORSARE COI PROPRI SOLDI QUESTO ENNESIMO CONTRIBUTO AL BUCO DI BILANCIO?

    POSSIBILE CHE NON SI CHIEDA MAI CONTO DI QUESTE COSE?
    E IL GIORNALISMO D’INCHIESTA DOV’E’
    MA SIAMO TUTTI COGLIONI O C’E’ ANCORA QUALCHE ESSERE PENSANTE A MILANO?

    QUESTA IMMORALITA’ MI FA SCHIFO, ASPETTO SOLO CHE CHAILLY SI RIPRESENTI SUL PODIO, E SAREMO IN MOLTI A FARCI SENTIRE E A RENDERGLI INVIVIBILE LA PERMANENZA A MILANO, A LUI E AL SUO SOVRINTENDENTE DEI MIEI STIVALI!!!

    • der rote Falke ottobre 28, 2015 a 1:54 PM #

      caro Franco, so quanto ami la Scala e so quanto ti è costato scrivere quel che scrivi.
      ma il tuo discorso, purtroppo non fa una grinza: l’operazione di potere salottiero e politicante che ha portato al vertice Chailly e Pereira non ha fatto i conti col dato reale più evidente: sono una coppia incapace e inadatta a dirigere questa istituzione.
      il problema è che pensano di essere al di sopra di tutto e di tutti: si cancella di qui, si rifonde di là, si pianifica di su, si rimborsa di giù.
      è un vero e proprio schifo, che tra l’altro, come giustamente tu dici, sta anche costando parecchio alla collettività (vedi i biglietti invenduti e il flop totale della programmazione per Expo).
      la rabbia che abbiamo espresso ieri verso il sovrintendente siamo pronti ad esprimerla – ancor più sonoramente e spietatamente – al direttore musicale (e a quei codardi di orchestrali che pur votandogli contro lo accettano per qualche piatto di lenticchie in più), impegnato in queste settimane a farci credere che “Giovanna d’Arco” sia un capolavoro mentre è stata messa in cartellone solo perché madame Netrebko poteva e voleva.
      quando poi emergerà l’autentica schifezza che sta avvenendo rispetto alla produzione di “La fanciulla del west” – vicenda disgustosa e dal costo supplementare addirittura astronomico – voglio vedere come si difenderà il buon Chailly. certamente non basteranno i buoni uffici massonici della consorte per salvarlo da una cacciata coi forconi…

      IL RE E’ NUDO, CARI MIEI, LA VERITA’ LA SANNO IN TROPPI E IL TEMPO SI FA BREVISSIMO PER QUESTI DUCETTI MALCRESCIUTI. TRA UN PAIO D’ANNI PEREIRA E CHAILLY SARANNO UN MISERABILE RICORDO E NIENTE PIU’.

      • davide ottobre 28, 2015 a 3:35 PM #

        Fosse vero che tra un paio d’anni ci fosse una dirigenza totalmente nuova alla Scala… Sperèm.

  9. marco vizzardelli ottobre 29, 2015 a 7:01 am #

    Vox populi. Ed è un popolo che parla perché ama la Scala!! Lor signori – e magari il signor Sindaco – ne prendano atto.

    marco vizzardelli

  10. tornic ottobre 29, 2015 a 9:46 am #

    sono d’accordo su tutta la linea e il mio contributo nel piccolo ho cercato di darlo non rinnovando l’abbonamento e scrivendo una lettera alla direzione del teatro in cui motivavo la mia scelta (mai soldi furono così eccellentemente risparmiati). Però tutta questa situazione così assurda non riesce ad arrivare ai primi livelli della cronaca, neanche in quella locale. Si riuscirebbe, per esempio, a scrivere una lettera aperta al sindaco in cui si riporta tutto il dettaglio di questa gestione così disastrosa di Pereira e magari farla circolare alla stampa? altrimenti possiamo continuare a lagnarci qui sul blog ma poi la cronaca riporterà sempre e solamente i comunicati dell’ufficio stampa della scala osannanti Pereira e Chailly

  11. lavocedelloggione ottobre 29, 2015 a 12:39 PM #

    Buona idea, quella di scrivere una lettera! Chi ha voglia di buttarla giù, ricordando tutti i fatti e misfatti degli ultimi tempi? Compreso il fatto che il teatro più famoso del mondo non si degna mai di rispondere a chi scrive, come a me è capitato più volte (facendo salvo l’ufficio stampa che però non ha titolo per rispondere sulle magagne varie di cui il pubblico è vittima); l’ultima è stata la mia lettera in risposta al sollecito per il rinnovo del mio abbonamento, cosa che non ho fatto quest’anno motivandola col fatto che trovo ingiusto essere obbligati a pagare un balzello del 20% come abbonati che rinnovano, quando gli altri teatri semmai ti fanno uno sconto. Ho aggiunto anche che sarei stata felice di pagare la stessa cifra (o magari anche di più) se fossi stata invitata a dare un contributo volontario come sostenitore del teatro (come fanno il MET e anche il ROH Covent Garden), ma, appunto, nessuno ha risposto! Buona giornata Attilia

  12. marco vizzardelli ottobre 29, 2015 a 4:08 PM #

    ” (facendo salvo l’ufficio stampa che però non ha titolo per rispondere sulle magagne varie di cui il pubblico è vittima)”
    ———————————–

    Paolo Besana infatti è persona garbata, gentile e disponibile all’ascolto. Credo stia soffrendo non poco la situazione generale e quelle particolari.

    marco vizzardelli

  13. E. ottobre 30, 2015 a 1:48 PM #

    Mah, questo clima di “caccia alle streghe” sinceramente mi pare stia travalicando la situazione reale.

    • pippo_bo ottobre 30, 2015 a 7:45 PM #

      Non si tratta di dare la caccia alle streghe. La soluzione è molto più semplice: cacciare due stregoni.

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