Una vera macchina da guerra, quella dei Berliner Philarmoniker: tecnica di ferro, compatti nel suono e nell’esecuzione, precisi, perfetti. Personalmente, sono rimasto maggiormente colpito da Janacek, intenso e nitido: Bruckner mi è parso troppo asettico e privo di trasporto.
Trasporto che non è mancato, invece, nella serata di lunedì, che ha visto protagonista indiscussa Diana Damrau: non lasciando nulla al caso, con la sua voce luminosa e rotonda e con un’interpretazione impeccabile ci ha accompagnati in una liederabend con brani di Liszt, Strauss e Rachmaninov, in un climax ascendente che, alla fine, ha suscitato entusiasmo alle stelle nel folto pubblico presente in sala. Tra i sei bis, accolti da festanti applausi e grida di entusiasmo, si segnalano soprattutto “Adieu, notre petite table”, “O mio babbino caro” e la dolce ninna nanna di Brahms.
bah mi pare evidente che i berliner abbiano fatto una discreta figuraccia- legittimo non decidere, però perché convocare conferenze stampa universali se non si sa di poter garantire un esito???
nel merito……credo che il dibattito interno (e sui giornali) abbia tralasciato candidati molto più idonei dei soliti cavallucci della giostra mainstream.
allora adesso faccio io alcuni nomi (ordine alfabetico) che mi piacerebbe venissero quantomeno presi in considerazione:
* Ivor Bolton
* Semyon Bychkov
* Teodor Currentzis
* Sylvain Cambreling
* Daniele Gatti
* Valery Gergiev
* Thomas Hengelbrock
* Pablo Heras-Casado
* Philippe Jordan
* Kent Nagano
* Jonathan Nott
* Esa-Pekka Salonen
Ciao Giorgio, i Berliner sono “mainstream” e sceglieranno, se ce la fanno, il “mainstream”. Sicuramente hanno fatto una figuraccia con il loro
ridicolo rituale templare senza alcun esito.
Ciao
Mi domando perché nelle varie rose non viene mai menzionato Vladimir Jurowski.
Ne so poco, ma mi basta per concordare con Proet a proposito di Currentzis.
Magistrale nel sinfonico?? Forse non ha ascoltato la recente Quinta di Shostakovic alla Scala; come ho già avuto modo di scrivere: puro baccano (dis) organizzato.
Una vera macchina da guerra, quella dei Berliner Philarmoniker: tecnica di ferro, compatti nel suono e nell’esecuzione, precisi, perfetti. Personalmente, sono rimasto maggiormente colpito da Janacek, intenso e nitido: Bruckner mi è parso troppo asettico e privo di trasporto.
Trasporto che non è mancato, invece, nella serata di lunedì, che ha visto protagonista indiscussa Diana Damrau: non lasciando nulla al caso, con la sua voce luminosa e rotonda e con un’interpretazione impeccabile ci ha accompagnati in una liederabend con brani di Liszt, Strauss e Rachmaninov, in un climax ascendente che, alla fine, ha suscitato entusiasmo alle stelle nel folto pubblico presente in sala. Tra i sei bis, accolti da festanti applausi e grida di entusiasmo, si segnalano soprattutto “Adieu, notre petite table”, “O mio babbino caro” e la dolce ninna nanna di Brahms.
Così questo pomeriggio la rivista Gramophone. Il nuovo eletto dai Berliner sarebbe Andris Nelsons.
https://www.facebook.com/GramophoneMagazine?fref=ts
marco vizzardelli
Peraltro non confermato dai Berliner. Stiamo a vedere
marco vizzardelli
L’autorevolezza nulla di «Gramophone» viene testimoniata anche da cantonate come questa. I berlinesi stanno ancora votando e discutendo da undici ore.
Nessun vincitore. Se ne riparla tra un anno.
Fra un anno??? Peggio che per il papa!!
http://www.berliner-philharmoniker.de/en/titelgeschichten/2014-2015/ballot-2015-05/
hanno detto che si prendono tutto il tempo che vogliono. Fanno bene. Gramophone può pure chiudere. Che figura.
marco vizzardelli
bah mi pare evidente che i berliner abbiano fatto una discreta figuraccia- legittimo non decidere, però perché convocare conferenze stampa universali se non si sa di poter garantire un esito???
nel merito……credo che il dibattito interno (e sui giornali) abbia tralasciato candidati molto più idonei dei soliti cavallucci della giostra mainstream.
allora adesso faccio io alcuni nomi (ordine alfabetico) che mi piacerebbe venissero quantomeno presi in considerazione:
* Ivor Bolton
* Semyon Bychkov
* Teodor Currentzis
* Sylvain Cambreling
* Daniele Gatti
* Valery Gergiev
* Thomas Hengelbrock
* Pablo Heras-Casado
* Philippe Jordan
* Kent Nagano
* Jonathan Nott
* Esa-Pekka Salonen
Ciao Giorgio, i Berliner sono “mainstream” e sceglieranno, se ce la fanno, il “mainstream”. Sicuramente hanno fatto una figuraccia con il loro
ridicolo rituale templare senza alcun esito.
Ciao
-MV
chi ipotizza Currentzis non ha capito molto della sua metodologia di lavoro con gruppi stabili e forse non sa nulla del suo lavoro a Perm.
Mi domando perché nelle varie rose non viene mai menzionato Vladimir Jurowski.
Ne so poco, ma mi basta per concordare con Proet a proposito di Currentzis.
Io continuo a veder bene su quel podio proprio Riccardo Chailly: tanto insignificante nell’opera, quanto magistrale nel sinfonico.
Magistrale nel sinfonico?? Forse non ha ascoltato la recente Quinta di Shostakovic alla Scala; come ho già avuto modo di scrivere: puro baccano (dis) organizzato.